Angelo Massimino, ventidue anni senza il presidentissimo


 
 
 

Daniele Lo Porto
CATANIA – Ero in redazione a Telecolor. “È morto Massimino. Un incidente stradale”. Una notizia incredibile anche per chi vive di e per le notizie. Momenti di confusione, di frenesia, la ricerca di conferme: all’epoca non era facile come adesso. La conferma, dolorosa. Pochi giorni prima era stato in redazione. Gli sfoghi di sempre per il suo Catania, i difficili rapporti con l’Amministrazione comunale e la stampa, con la tifoseria ad umore alterno. Massimino era Massimino. Lo era sempre, nel bene e nel male: generoso e cocciuto.
Di lui si è scritto tanto, non tutto, ma forse troppo. Fece tanto, tantissimo, non sempre altrettanto bene, ma sempre con il cuore, senza secondi fini, senza speculare sul calcio che allora era passione, ma stava già trasformandosi in business. Aggiungere, adesso, qualcosa di originale è impresa impossibile, prima ancora che difficile. Resta un dato, oggettivo, su tutti: a distanza di ventidue anni dalla sua scomparsa Angelo Massimino, il cavaliere, il presidentissimo, ha ancora un patrimonio di popolarità e amore inalterato. Non capita spesso, tanto meno nel calcio. Era un grande, insomma, anzi lo è ancora.  La Curva nord gli ha dedicato uno striscione ieri, con affetto; oggi il Calcio Catania, con riconoscenza.

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  1. Caro Daniele, a proposito del PRESIDENTISSIMO quante tristi situazioni si sono verificate a quei tempi fra certa stampa sportiva nostrana che gli mosse una vera guerra psicologica aizzandogli i tifosi contro . Ne potrei citare a iosa ma mi limito a citarne solo uno che mi sembra il piu` umano : Il Catania giocava in trasferta e Massimino era rimasto a Catania perche` gli sportivi lo avevano minacciato di stare lontano dai giocatori altrimenti …. Andai a trovarlo a casa , da amico , per stargli vicino e ascoltare alla radio la radiocronaca dell’incontro dei rosso/azzurri . La signora Grazia – moglie di Angelo (eravamo vecchi amici e ci davamo del tu), mi comunico` che l’avrei trovato al cantiere dove infatti si era rifugiato per stare solo con la sua tristezza .Era seduto dietro una piccola scrivania con vicino una radiolina sintonizzata con la partita , una mafalda di pane e due mandarini (questo il suo pranzo )e piangeva come un bambino . Come mi vide mi venne incontro e abbracciandomi mi disse : ” VEDI MI HANNO VIETATO DI STARE CON I MIEI GIOCATORI ” . Angelo , gli risposi, vedrai che tutto si sistemera`e presto . Devi solo stare calmo e badare principalmente alla tua salute (era fortemente ammalato di diabete ).In effetti parlai con i colleghi interessati e con altro mio caro amico che , con la sua “LAPA” lo bersagliava durante ogni sua apparizione sullo schermo.Per fortuna torno` la pace e il PRESIDENTISSIMO torno alla sua passaione , perche` di passione si trattava .

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