Calcio Catania: i treni del gol arrivano in Tribunale, Figc e Lega parte civile

CATANIA – I “Treni del gol” arrivano in un’aula del Tribunale dopo oltre tre anni da quando partirono in una calda giornata di fine giugno. Dirigenti e tifosi rossazzurri già pensavano alla successiva stagione in serie B, difesa con sofferenza fino all’ultima giornata, quando le immagini del presidente Nino Pulvirenti prelevato da casa dagli agenti della Polizia di Stato, fu rilanciata dagli organi di informazione. La salvezza, secondo l’accusa, sarebbe stata ottenuta tramite il condizionamento di alcune partite.

Ieri, finalmente, dopo il rinvio a metà luglio, la prima udienza del processo che vede coinvolti, tra gli altri, il patron del Catania e gli ex dirigenti Pablo Cosentino e Daniele Delli Carri. Al Catania è contestato il reato di responsabilità amministrativa. Complessivamente gli indagati erano 31. Nel corso della prima udienza sono state esaminate le richieste di costituzione di parte civile. Accolte quelle di FIGC, Lega Serie B e della società di scommesse SK365Malta limited. Respinta, invece, la costituzione di una trentina di tifosi abbonati che ritenevano di essere stati danneggiati dall’illecito sportivo tentato dal club rossazzurro. Ottimista il difensore di Nino Pulvirenti, professore Giovanni Grasso: “Ritengo che noi saremo in grado di dimostrare l’insussistenza del fatto – ha dichiarato ai microfoni del TGR Sicilia – proprio perché non c’è nessuna somma di denaro che è stata offerta o promessa ai giocatori che presero parte alle partite di cui stiamo discutendo“. Le indagini, infatti, non hanno portato all’identificazione di nessun “complice” coinvolto nell’illecito sportivo. Anche gli organi di giustizia federali, che hanno condannato il Catania alla retrocessione in Serie C nel campionato 2014-15 ed alla penalizzazione di 10 punti, non sono giunti all’individuazione di calciatori di squadre avversarie (Varese, Trapani, Latina e Ternana le gare incriminate) che avrebbe favorito l’alterazione del risultato sul campo, nonostante le numerose intercettazioni sulle utenze di Pulvirenti, Pablo Cosentino, amministratore unico, e del direttore sportivo Daniele Delli Carri che sarebbe stato il tramite con tesserati di altri club.

L’indagine, affidata dalla Procura di Catania alla Polizia di Stato, in particolare alla Digos, è scaturita proprio da una denuncia dell’allora presidente Nino Pulvirenti che era stato minacciato da alcuni tifosi in seguito allo scarso rendimento della squadra, che rischiava una ulteriore retrocessione dopo quella dalla serie A alla B. La prossima udienza è stata fissata per il 12 marzo 2019.

1 Comment

  1. Caro direttore , ormai siamo arrivati alla ” farsa finale ” : ridiscussione del
    caso Catania il 12/marzo/2019 ; come dire ” STUIATIVI U MUSSU PICCHI`PAVANNU NON CI NESCI CHIU` NENTI ” . Che schifo questo calcio italiano .

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