Calcio Catania, l'eterna incompiuta


 
 
 
 

CATANIA – Resta o va via’? se per alcuni calciatori rossazzurri il prossimo futuro è sufficientemente prevedibile, per alcuni, anche “pezzi” importati nell’organico a disposizione dei tecnici in questa stagione è tutto da decidere.

Uno di questo è Andrea Russotto, che come tutti i compagni di squadra ha attraversato un’annata particolarmente altalenante, soprattutto nella prima fase della stagione. La sua cessione a gennaio appariva quasi scontata, ma grazie ad alcune prestazioni positivi e, soprattutto, alla chiara volontà di restare a Torre del grifo il suo trasferimento nel mercato di riparazione non si è concretizzato. Girone di ritorno, purtroppo, tutto sommato più in scuro che in chiaro, nonostante tanta buona volontà. “Andrea potrebbe essere un calciatore importante e dovrebbe essere n grado di fare la differenza. Purtroppo è un’eterna incompiuta”, aveva sottolineato poco più di un mese fa l’a.d. etneo, Pietro Lo Monaco. Una frase dettata più dalla marezza e dalla delusione piuttosto che dalla speranza che l’esterno offensivo possa esprimersi al meglio a Catania. Il bilancio di queste due stagioni in rossazzurro, insomma, alla fine non è completamente positivo e non ci possono essere più motivazioni di difficoltà di adattamento all’ambiente o agli schemi. Sicuramente la discontinuità con la quale è stato utilizzato non gli ha dato la possibilità di essere supportato dalla serenità necessaria per fare bene, mentre in ogni partita ha cercato un riscatto che poi non c’è mai stato in modo completo.

Insomma, la frase di Lo Monaco sembra quasi un addio anticipato e forse non sarebbe un errore, né per la società né per il calciatore, monetizzare il cartellino e dargli la possibilità di trovare altrove una più opportuna opportunità di poter esprimere le sue qualità.

Per un “senatore” quindi che potrebbe cambiare aria, due giovani che , invece, si sono messi in evidenza, con umiltà e spirito di sacrificio, e potrebbero essere inseriti nell’organico della stagione 2017-18 con maggiori chance di indossare di essere quanto meno una “seconda scelta” rispetto a compagni più blasonati. Ci riferiamo a Manneh e Di Stefano, il primo si è distinto per la grandissima capacità di corsa, l’altro per l’autorevolezza e l’ordine che ha dimostrato nello svolgere il suo ruolo di centrocampista. Lo Monaco sicuramente li ha messi nel mirino, ma toccherà al nuovo allenatore ogni ulteriore valutazione tecnica.

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