Tre ex per la panchina rossazzurra


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Ancora è troppo presto per dare ascolto a radiomercato, ma non per ratificare le operazioni certe in uscita, per scadenza di contratto o fine prestito. Andrea Mazzarani, ad esempio, come da noi anticipato, ha salutato definitivamente, così come Stefan Djordjevic, tenuto in naftalina nella seconda parte della stagione perché “over” in esubero. Impazza, invece, in questi giorni il toto-allenatore che sembrerebbe sport inutile visto che Cristiano Lucarelli ha, formalmente, un altro anno di contratto. Ma il feeling con Pietro Lo Monaco è sempre stato alquanto precario, così come con la piazza che non ha sempre digerito alcune dichiarazioni in libertà del tecnico. Il calcio però è fatto di risultati e di numeri non di sorrisi e simpatie. In questi giorni si valuterà se il secondo posto al termine della stagione regolare e l’eliminazione in semifinale, dopo due gare sofferte con il Siena, squadra non trascendentale, ma utilitaristica, è il massimo, veramente il massimo, che questo organico potesse ottenere, considerati anche alcune criticità, gli inevitabili errori del mister e, anche, quelli degli arbitri che hanno tolto almeno 6-7 punti nel bilancio a fine girone di ritorno.

Nel toto-allenatori, chiacchere da bar o poco più, ma non infondate dal punto di vista della qualità dei diretti interessati circolano i nomi di tre ex rossazzurri che hanno fatto bene in panchina. Andrea Sottil col Livorno, guarda caso, Fabio Caserta che con la Juve Stabia ha bloccato al Massimino il Catania facendo sfumare l’ultimo assalto possibile al Lecce e, infine, Paolo Bianco, sicuro condottiero del Siracusa, poi penalizzato per motivi amministrativi. Solo voci, al momento, ma non è comunque fantacalcio. Lucarelli e Lo Monaco dovrebbero incontrarsi nei prossimi giorni per dirsi addio o arrivederci e cominciare a lavorare già al prossimo organico che dovrebbe essere rinnovato almeno del 50 per cento.

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  1. Mi chiedo se la ” debacle ” del calcio Catania sia dovuta solamente per motivi tecnici – tantissimi – e non principalmente per errori ” aziendali ” . Dirigenza fantasma e ” puparo ” ormai esaurito . Neppure il meraviglioso centro sportivo di Torre del Grifo e` riuscito a infervorare uno , dico uno , dei tanti asiatici che imperversano nel calcio italiano in cerca di buoni affari . Il tutto ci fa pensare ad una certa cortina di ferro – ricordi di brutti vecchi tempi – quando a nessuno era consentito potersi avvicinare ; qui ” gatta ci cova ” avrebbe scritto un vecchio saggio siciliano , Antonio Russo Giusti , con voce di quel mai scordato Angelo Musco .

  2. I fattori sono tanti, la situazione complessa. Errori tecnici dalla costruzioni di un organico complessivamente lento e vecchio, a quelli tattici, visti anche e soprattutto nelle ultime partite. E poi è mancato quel pizzico di fortuna che serve sempre. Infine: Pulvirenti non vuole svendere, ricordalo.

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