Trentasei milioni di euro per cambiare il Calatino

Daniele Lo Porto

CALTAGIRONE – Trentasei milioni di euro per fermare l’emigrazione di tanti giovani dai piccoli centri, sempre meno abitati; per ridurre il divario soprattutto nell’ambito sanitario, l’istruzione e il sistema della mobilità che costringe l’area del Calatino all’emarginazione, nonostante le importanti realtà economiche, culturali, ambientali e paesaggistiche. Intorno al tavolo operativo predisposto da Gino Ioppolo, sindaco di Caltagirone, capofila, si sono ritrovati gli amministratori dei Comuni di questa area interna, una delle cinque della regione, per trovare l’intesa sugli interventi da realizzare e definire una equa suddivisione delle risorse, europee e statali, con due obiettivi prioritari: infrastrutture ed energia. Si è stabilito che, per la suddivisione delle risorse, si adotteranno i criteri della popolazione residente in ogni Comune (che incide nella misura dell’85 per cento) e dello spopolamento (per il 15 per cento). Le somme saranno così ripartite: Caltagirone 15.143.203,12; Grammichele 5 milioni; Licodia Eubea 2 milioni; Mineo 2.555.791,45; Mirabella Imbaccari 3.333.934,06; San Cono 1.828.989,62; San Michele di Ganzaria 2.986.184,81; Vizzini 3.273.555,66 euro.

In particolare, le risorse maggiori saranno utilizzate per la realizzazione di lavori di miglioramento, ammodernamento e adeguamento di assi viari secondari di collegamento con la viabilità principale (13.673.724 euro), per l’attuazione di interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici (5.036.975,64) e per la realizzazione di opere di trasformazione degli impianti di pubblica illuminazione con lampade a led e telegestione della rete (2.007.995,77).   “Caltagirone – ha detto Gino Ioppolo, nella foto, che è stato coadiuvato dall’assessore Concetta Mancuso,  – crede fortemente nella coesione del territorio e nelle politiche d’ambito. Lo sviluppo, infatti, non può essere relegato agli stretti confini municipali, ma pensato e programmato in un’area più vasta”. Gli interventi sono finalizzati. al rafforzamento del tessuto produttivo artigianale e agroalimentare;  all’innovazione del settore della didattica e dell’istruzione, coniugando tradizione e settori maggiormente propulsivi per consentire alle comunità di diventare, in modo stabile, luoghi in cui si generino progetti e capacità di governo; al rinnovamento dell’offerta sanitaria anche attraverso la deospedalizzazione e la costituzione di presidi sanitari decentrati; al miglioramento della mobilità e accessibilità, uno dei punti di maggiore debolezza, sia fra i piccoli centri e Caltagirone, sia dell’area del Calatino con il resto della Sicilia e del territorio nazionale, in questo caso mediante il miglioramento dei collegamenti con gli aeroporti di Catania e Comiso; alla revisione dell’offerta culturale dell’area puntando soprattutto sulla creazione di una rete dei Comuni, attraverso la digitalizzazione, fondata sul polo museale regionale presso l’ex convento di Sant’Agostino su cui far convergere tutti i musei, all’efficientamento energetico delle strutture pubbliche, che potrebbe favorire pure la crescita di nuovi mestieri.

D.L.P.

Dal Giornale di Sicilia

 

 

 

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