Carente il servizio di Poste italiane, la Confsal protesta

 

CATANIA – Il Segretario Provinciale della Confsal Com.ni di Catania Nicola Gumina denuncia le problematiche legate al servizio di recapito di Poste Italiane in provincia di Catania, coglie i sentori di una perpetrata stagnazione di tutte le proteste fatte nei mesi passati riguardanti il comparto recapito, dove interlocutori di Palermo e Catania preferiscono non rispondere.

“Certo è sotto l’occhio di tutti e purtroppo è sotto l’occhio vigile e critico della Clientela dove ogni giorno per motivi vari è costretta a subire i ritardi della consegna della corrispondenza. A questo aggiungiamo il problema che riguarda la consegna delle raccomandate inesitate ed il ritiro presso gli uffici postali , ormai al collasso per la nota carenza di personale, e l’improvvisazione di questo nuovo servizio. Infatti in alcuni casi ci deve andare pur bene se si riesce ad entrare in possesso della propria raccomandata inesitata anche 3-4 giorni dopo l’avviso. A distanza di un anno della nuova riorganizzazione del recapito a giorni alterni, nulla è cambiato in positivo e le richieste inoltrate dallo scrivente per moltissimi centri di recapito della provincia di Catania dove persistono gravissime difficoltà operative e gestionali, – sottolinea Gumina – vedi San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, Giarre, Zafferana Etnea, Santa Venerina, Acireale, Aci Castello, Paternò, Belpasso, Randazzo, Bronte, Vizzini e Caltagirone non sono servite a nulla.

Altra nota dolente riguarda che in alcuni Centri i Locali non sono idonei a poter ricevere il costante flusso in aumento dei pacchi voluminosi , mettendo a rischio i Portalettere che con grande senso di responsabilità avendo a disposizione il motomezzo spesso sono impossibilitati a poter effettuare tutta la consegna di pacchi corrispondenza e raccomandate. Come Confsal Comunicazioni avevamo proposto all’azienda Poste in alcuni Centri dove il flusso dei pacchi è maggiore di istituire nuove linee con automezzo di supporto ai portalettere per le zone attive della giornata. A questo aggiungiamo che una grande azienda come Poste Italiane che tiene molto alla qualità dei servizi con bilanci chiusi in attivo è giusto che debba creare occupazione. Invece in un momento così critico specie in questo periodo di fruizione delle ferie estive risulta insufficiente il personale assunto a tempo determinato all’interno di tutti i centri di recapito”, conclude Nicola Rino Gumina,   segretario provinciale  Confsal.

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