Caso Ciancio, prima udienza del processo: si pente Francesco Squillaci del clan Santapaola-Ercolano

CATANIA – Oggi la prima udienza del processo in Corte d’appello a Catania contro il provvedimento di sequestro e confisca dei beni dell’editore e imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. A caratterizzarla sono state le dichiarazioni del nuovo pentito Francesco Squillaci. Il ricorso contro la sentenza di primo grado era stato depositato dagli avvocati Carmelo Peluso, Francesco Colotti e Nerio Giuseppe Diodà.

Il sequestro finalizzato alla confisca per beni stimati in complessivi 150 milioni di euro è stato chiesto dalla Procura Distrettuale ed eseguito il 24 settembre dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Catania. Tra i beni interessati dal provvedimento, oltre a conti correnti e immobili, vi sono il quotidiano “La Sicilia”, la maggioranza delle quote della “Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari, due emittenti televisive regionali, “Antenna Sicilia” e “Telecolor”, la società che stampa quotidiani Etis e la Simeto docks concessionaria di pubblicità e affissioni. Il Tribunale ha nominato amministratori giudiziari Angelo Bonomo e Luciano Modica per garantire la continuazione dell’attività del gruppo.

I giudici si sono riservati di decidere nella prossima udienza, fissata per il 15 gennaio.

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