Cassa integrazione, Cannizzo: "Speriamo che "Cantiere Catania" non sia un bluff d'estate"


 
 
 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Tra i pochi + della nostra economica uno riguarda il turismo. Lo conferma Franz Cannizzo, dirigente di Confcommercio Catania e presidente di Abbetnea, l’associazione che riunisce i B&B della provincia catanese.

“Stiamo attraversando una fase epocale: la crisi ha letteralmente piegato il nostro paese, ma si sono anche verificate delle congiunture favorevoli sul mercato internazionale, e sul fronte turistico la paura del terrorismo religioso che ha cancellato mete tradizionali e la bella immagine rilanciata in tutto il mondo del G7 di Taormina, rendono la nostra regione molto appetibile, anche se c’è molto disordine e pochissima programmazione. Anche il settore agricolo è in crescita, grazie ai prodotti d’eccellenza, ma da soli non bastano a pareggiare i segni negativi”, dice Cannizzo.

– Cassa integrazione incontenibile, ormai: le cause?

“Credo che sia la crisi dell’edilizia uno dei fattori più gravi. Ribadisco che sarebbe più utile recuperare il patrimonio immobiliare esistente, degradato o abbandonato, soprattutto nei centri storici, piuttosto che costruire nuovi edifici. Il recupero ha anche una funziona sociale, oltre che economico. Sento parlare di importanti progetti come “Cantiere Catania”, sostenuti dal governo nazionale. Spero che non siano solo annunci di mezza estate, ma che presto si aprano i cantieri. Sarebbe una risposta concreta alla richiesta di occupazione. E poi nel comparto industriale bisognerebbe puntare all’innovazione tecnologica. Abbiamo poche industrie, spesso non attrezzate per affrontare le nuove sfide della competitività. Indispensabili, quindi, processi di ammodernamento e di qualificazione del personale”.

– Dottore Cannizzo, qual è il ruolo della politica, in questo contesto?

“Direi che la politica e l’amministrazione pubblica di fatto non hanno un ruolo attivo. Non c’è una guida, non ci sono strategie d’intervento, non ci sono indicazioni utili sui settori di sviluppo gli operatori economici. Il fallimento del governo regionale è sancito dalla Corte dei conti che non ha parificato il bilancio e dal dato dei fondi europei che sono stati restituiti, circa 400 milioni di euro nell’ultima programmazione, nel silenzio generale”.

– Un freno all’economia siciliana è la mancanza o inadeguatezza delle infrastrutture e dei servizi. Cosa fare?

“Una massiccia opera di manutenzione ordinaria e straordinaria, ma evitando – ad esempio – di bloccare importanti vie di collegamento verso località turistiche internazionali come sta succedendo in questi giorni. Ponti e cavalcavia crollati, cemento depotenziato, una rete viaria inadeguata da migliorare soprattutto per motivi di sicurezza, oltre che per migliorare la viabilità interna”

  • .Commercio ancora in crisi?

“Sì, purtroppo. Adesso ci sono gli sconti di fine stagione e i commercianti potranno respirare un po’, come a Natale, ma è ancora troppo poco. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso c’è un piccolissimo miglioramento, ma la crisi economica ha drasticamente ridotto i consumi. Piuttosto, c’è un continuo proliferare di centri commerciali che uccide le botteghe di quartiere, il piccolo negozio. Anche su questo la Regione ha le sue responsabilità”, conclude Franz Cannizzo.

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