A Palazzo degli elefanti una stazione della via crucis degli ex lavoratori dell'Istituto Bellini

 

 

 

CATANIA – Da un mese senza lavoro, trascorso lunga la via crucis che collega i “palazzi” dove si può decidere il loro futuro: Istituto musicale Bellini, Prefettura, Città metropolitana, Comune. Ieri mattina i 18 ex addetti ai servizi di pulizia e vigilanza, in precedenza affidati ad una cooperativa, sono stati ricevuto dai componenti della IX Commissione consiliare, a Palazzo degli elefanti

“Chiediamo all’Amministrazione comunale di trovare una soluzione e, se necessario, interessare nuovamente la Prefettura, perché venga sanata quest’ennesima ferita. E’ bene ricordare, infatti, che questi lavoratori si trovano oggi a casa per colpe non loro, ma di una gestione dell’Istituto negli anni poco chiara, come ci hanno raccontato le cronache di questi giorni.” E’ quanto hanno dichiarato i rappresentanti della Ugl etnea, Salvo Strano e Giorgio Pizzati, davanti ai componenti della Commissione consiliare permanente con delega al lavoro.

“Siamo consapevoli della grave situazione che si è venuta a creare per i 18 lavoratori e le loro famiglie – ha dichiarato Paola Parisi, presidente della Commissione Lavoro , presenti gli altri componenti Bosco, Curia, Diana, Fichera, Peci, Penna e Tomaselli – che dal 26 settembre si ritrovano senza un lavoro dopo circa 20 anni di servizio prestato all’ istituto musicale. Nell intento di trovare una possibile soluzione che veda la ricollocazione di questi lavoratori, abbiamo deciso di riconvocare lavoratori e sindacalisti unitamente al Cda Bellini e al commissario della Pubbliservizi, la partecipata della Città metropolitana che adesso svolge i servizi, la prossima volta dopo aver verificato la loro sicura disponibilità”.

“Ci dispiace che il sindaco Pogliese non sia potuto intervenire per altri impegni improvvisi, ma non abbiamo compreso l’assenza dei rappresentanti della Città metropolitana, del “Bellini” e di Pubbliservizi. Ad ogni modo – hanno aggiunto i sindacalisti – abbiamo avuto modo di apprezzare la volontà, da parte della presidenza della Commissione e dei componenti che ringraziamo, di voler giungere ad una conclusione e collocare le unità lavorative, utilizzando la clausola dell’articolo 4 del contratto collettivo nazionale “Multiservizi e servizi integrati” o, in alternativa, far transitare le stesse all’interno di un bacino prefettizio, così come è accaduto nel recente passato con altri lavoratori. Confidiamo in un lieto fine della vicenda e, per questo motivo, continueremo a sostenere in ogni sede possibile il diritto di queste famiglie di ritornare ad avere la dignità occupazionale che meritano”. L’amarezza dei lavoratori è resa ancora più dolorosa per la vicenda scoperta lo scorso anno, dopo un’indagine della Guardia di finanza che accertò la sottrazione di oltre 14 milioni di euro da parte di dipendenti infedeli. Nei giorni scorso la Procura regionale della Corte dei conti di Sicilia, ha citato in giudizio: Giuseppa Agata Carrubba, Vita Marina Motta, Lea Marino, Paolo Di Costa, Citato anche Francesco Bruno, direttore amministrativo dell’istituto, per “avere omesso di controllare l’operato dei dipendenti ‘infedeli’.

D.L.P.

Dal Giornale di Sicilia

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *