Amministrative, Pellegrino e la candidatura sconfessata in diretta da Miccichè


 
 

CATANIA – “Gianfranco è stato coerente con me e con il mio modo di fare politica pulita. Io mi rapporto con i vertici regionali e nazionali di Forza Italia, non con quelli catanesi. Con Pogliese  siamo grandissimi amici, ma non ha risposto alle mie telefonate ed ai miei sms. la mia è una candidatura libera e non subirò le minacce o le lusinghe di chi mi offrirà una poltrona di prestigio per fare un passo indietro. Se Forza Italia che ancora non si è espressa sul candidato di centrodestra non dovesse appoggiare la mia candidatura vuol dire che con eleganza uscirò dal partito”. Riccardo Pellegrino, consigliere comunale uscente, candidato alle regionali nonostante le polemiche sugli “impresentabili”, mostra l’ascia di guerra e lancia la sua candidatura in mattinata proprio a Palazzo degli elefanti, con una conferenza stampa affollata di amici e sostenitori. proprio in quei minuti un comunicato ufficiale del coordinamento regionale di Forza Italia sancisce e anticipa di ventiquattro ore quello che già tutti sanno. sarà proprio Salvo Pogliese il candidato del centrodestra al Comune di Catania. L’impressione, quindi, è che (Ganfranco) Miccichè, non informato dell’iniziativa di pellegrino, abbiamo voluto subito e in modo evidente prendere le distanze.

Pellegrino, finito anche in una relazione della Commissione regionale antimafia per la sua amicizia con una persona incensurata, ma appartenente ad una famiglia mafiosa di Catania, dopo la corsa verso Palazzo d’Orleans, finita sull’ostacolo dei quattromila voti, non sufficienti per arrivare a Palermo, rilancia e ritenta, ma il suo bagaglio di preferenze gli può garantire sì una comoda riconferma tra i consiglieri comunali di Catania, ma non di  correre legittimamente per la fascia tricolore.

Sul programma poi la risposta è rinviata al futuro, magari ad un’altra conferenza stampa: “Il programma lo devono scrivere i catanesi. Tante sono le problematiche in città, ritengo giusto che siano i catanesi a esprimere le loro aspettative. io voglio essere il sindaco dell’ascolto, non un sindaco chiuso nel palazzo per i suoi giochi di potere. Vediamo tutti com’è ridotta la città”, sottolinea Pellegrino.

D.L.P.

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