CATANIA – Danni e beffe per i dipendenti dell’AMT: dalla mancata corresponsione degli stipendi alle aggressione a colpi di chiave “a stella”. Ieri pomeriggio è successo al conducente di una vettura in servizio sulla linea 635, che è finito al Pronto soccorso del Cannizzaro per una sospetta frattura a un braccio. A colpirlo, dopo un inseguimento, un energumeno che si sarebbe vendicato per una precedenza non rispettata. L’aggressore è stato fermato da agenti della polizia chiamati da alcuni passeggeri. Il conducente ha ricevuto la solidarietà della Uil e della Uil Trasporti, che chiedono nuovamente “misure concrete per la prevenzione”.
Stamattina, intanto, bus dell’AMT fermi per lo sciopero dei lavoratori dalle 09.00 alle 13.00 del personale di movimento, mentre, la restante parte anticiperà la smonta di 3 ore. Nelle stesse ore sarà effettuato un sit in di protesta in piazza Università, per chiedere un incontro con il sindaco Salvo Pogliese. “La Partecipata più importante del Comune di Catania, – dichiara in una nota il segretario regionale aggiunto Fast Confsal, Giuseppe Cottone – erogatrice del trasporto pubblico urbano, continua a rimane nell’immobilismo totale, aggrovigliata su se stessa e senza prospettive di crescita, nonostante le sollecitazioni provenienti dai lavoratori e dalle forze sociali. Non vi è traccia alcuna sulla nuova programmazione delle linee da percorrere in città, visto e considerato, l’avvento e lo sviluppo nella città, della Metropolitana, come, nessuna azione di rilancio è stata posta in essere da parte del Consiglio di Amministrazione che potesse far ben sperare sul futuro dell’azienda, i cui lavoratori ad oggi hanno percepito solo il 50% dello stipendio di dicembre 2018 “. Cottone critica anche il previsto accorpamento di Sostare Spa con AMT Spa, senza nessun progetto di risanamento e sviluppo e l’Azienda metropolitana trasporti è creditrice di 30 milioni di euro da parte del Comune.