Un anno difficile per l'Oda ma il peggio sembra passato

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – E’ stato un anno difficile, tra problemi gestionali e polemiche sindacali, in gran parte superati, e l’amarezza per un’indagine giudiziaria che si è conclusa da poco con l’archiviazione, riportando così il sereno nel cielo sopra l’Oda, Opera diocesana di assistenza. Il consueto incontro di fine anno, con il commissario straordinario della Fondazione Oda, Adolfo Landi, , nella foto sopra, operatori, utenti e loro familiari, si è tenuto quindi in un clima di ritrovata serenità

“Oggi, pur con tante preoccupazioni, possiamo dire di essere tutti più sereni; le famiglie dei diversamente abili possono essere contente di contare sul servizio che la Fondazione, con umana solidarietà e autentico spirito cristiano ed ecclesiale, rende ogni giorno. È importante continuare su questa strada”, ha dichiarato monsignor Gristina, in Arcivescovado, rivolgendosi, con stima, gratitudine e vicinanza, agli operatori e alle famiglie degli utenti, che da quest’anno posso contare anche sul servizio dei diaconi, che stanno dando un significativo contributo che si intende confermare anche per il futuro. “È stato un anno pieno di turbolenze; ricordo il clima di preoccupazione che si respirava lo scorso Natale, ma le difficoltà incontrate sin qui le abbiamo superate tutte. Stiamo stati affiancati e sostenuti dall’impegno che i nostri operatori mettono ogni giorno nell’attività socio-sanitaria e riabilitativa”, ha sottolineato il commissario Landi che ha ricordato alcuni dei traguardi raggiunti: come la ripartenza del comparto formativo, la collaborazione con partner istituzionali, come l’Università, e del Terzo settore e nuovi progetti. Altro risultato importante la normalizzazione dei pagamenti, con minimi ritardi fisiologici, conseguenza della committenza pubblica, nonostante qualche sindacato tenda ad esasperare la situazione per screditare l’Oda.

Monsignor Gristina ha, in precedenza, incontrato i segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, nella foto in basso, con i quali ha affrontato le possibili conseguenze del dissesto, soprattutto per le fasce più deboli. Stamattina, infine, l’arcivescovo indirizzerà, tramite gli organi di stampa, gli auguri alla comunità diocesana.

Dal Giornale di Sicilia

 

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