CATANIA – “Sarò a fianco dei lavoratori e dei sindacati in questa difficile vertenza”. Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco parlando della chiusura annunciata dalla Auchan Retail Italia del punto vendita di Catania La Rena, in cui sono occupati 108 lavoratori.
“Incontrerò una delegazione di sindacalisti e lavoratori per comprendere quali margini di intervento possono esserci in questa delicata questione in vista dell’incontro con l’azienda del prossimo sei aprile. Quel che posso dire fin da adesso è che difenderemo strenuamente ogni singolo posto di lavoro. Bisogna comprendere – ha aggiunto – che non stiamo parlando di numeri ma di persone: di famiglie con sogni e speranze. A loro dobbiamo la promessa che metteremo il massimo impegno per cercare di salvaguardare questi posti di lavoro”.
Saracinesche blindate per “cessazione dell’attività commerciale”. Non poteva esserci dopo Pasquetta peggiore per gli oltre cento addetti dell’ipermercato Auchan di via San Giuseppe La rena, a Catania. Non è stato un fulmine a ciel sereno, perché la situazione di crisi del punto vendita è nota da tempo, causata anche da un progressivo smantellamento dell’organico, ma nulla faceva presagire una così drastica decisione a pochi giorni dall’incontro già programmato per venerdì con il responsabile delle Risorse umane in Italia di Auchan. Immediata la reazione dei lavoratori che hanno occupato la galleria, dove hanno trascorso la notte, e stamattina dalle 9 si riuniranno per un sit-in in piazza Università, dove chiederanno di incontrare il sindaco Enzo Bianco.
“I lavoratori hanno appreso direttamente dall’azienda la chiusura dei due ipermercati di Catania e Napoli – ha dichiarato la segreteria nazionale di UilTucs -. In entrambi i territori erano previsti incontri sindacali in questa settimana, ma evidentemente l’azienda non ha ritenuto opportuno attendere. Del resto solo due settimane fa, il 19 marzo, in occasione dell’incontro svoltosi a Roma con le Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e UilTucs alla presenza di un’ampia delegazione delle strutture territoriali e di RSA/RSU, comprese quelle dei territori coinvolti oggi da questa grave scelta, l’azienda aveva omesso di fornire notizia di tale decisione, che è impossibile ritenere non fosse già stata adottata. Un simile comportamento inqualificabile chiarisce, al di là di ogni possibile dubbio, l’importanza che Auchan attribuisce alle relazioni sindacali ad ogni livello. La Uiltucs esprime tutta la sua solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che vedono messa in pericolo la continuità dei propri rapporti di lavoro e dei propri progetti di vita personali, per di più in due aree territoriali in cui le problematiche occupazionali risultano particolarmente gravi. Ci impegneremo a tutti i livelli e in tutte le sedi per cercare di ridurre al minimo le conseguenze pesanti di questa decisione, sebbene al momento continuiamo a ignorare quali iniziative l’azienda abbia intenzione di adottare”.
“La decisione dell’azienda di interrompere l’attività commerciale nel corso del mese di aprile per la gravissima situazione economica di questi punti vendita, già nota da tempo”. Lo afferma in una nota Auchan Retail che aggiunge “Con senso di responsabilità – afferma Auchan Retail – l’azienda è impegnata a limitare gli impatti sociali, cercando di individuare le migliori soluzioni per ogni collaboratore. Pertanto, saranno attivate una serie di iniziative e si aprirà un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per entrambi i punti vendita. Dopo anni di continue perdite, nonostante gli sforzi dell’azienda per il rilancio commerciale dei due punti vendita, la situazione di questi due ipermercati non è più sostenibile”.
Per la segreteria della Filcams Cgil di Catania: “È vergognoso il modo in cui questo colosso della grande distribuzione commerciale ha comunicato la chiusura dello storico punto vendita, abbassando le saracinesche e non permettendo ai lavoratori di entrare per prestare servizio. Dopo più di cinque anni di ammortizzatori sociali subiti, oggi i lavoratori si ritrovano senza un minimo di speranza per il futuro. Il sindacato ha sempre chiesto un piano industriale per il punto vendita e per prevenire quello che oggi ci appare come una morte annunciata. Non accetteremo supinamente la chiusura del punto vendita di San Giuseppe La Rena”.