Comune in dissesto, la parola d'ordine è "ottimismo"

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – La parola d’ordine è “ottimismo”, la strategia: rassicurare. E’ questa la linea individuata dall’Amministrazione comunale nella prima occasione di confronto pubblico da quando è stato conclamato dalla Corte dei Conti il dissesto. Il sindaco Salvo Pogliese, che già sapeva al momento della candidatura quale appuntita spada di Damocle gli pendesse sul capo, non vuole lasciare troppo spazio alle polemiche politiche, anche perché i diretti interlocutori, Bianco & c., sono prudentemente rimasti lontani dal palazzo, soprattutto dopo aver messo il puntino sulla i della gestione AMT che, anche se fosse effettivamente virtuosa, rappresenta una goccia nel deserto del buco di bilancio verificato dai giudici contabili negli anni 2014-15-16. Sembra quasi che il dissesto possa portare con sé chiarezza e la possibilità di guardare al futuro con realismo. “La Corte dei conti ha messo la parola fine a tutti i tentativi di evitarlo – prosegue il primo cittadino – e adesso si sancisce un taglio netto tra passato e presente e si apre una nuova pagina”, ha sottolineato Pogliese. Qualche sassolino dalla scarpa, invece, l’assessore al Bilancio, il tecnico Roberto Bonaccorsi se l’è tolto, facendo notare che i sindacati sono interlocutori della Giunta, mentre in un recente passato sono passati da una parte all’altra del tavolo con grande disinvoltura, ma anche lui ha ribadito che la città può riprendere un cammino virtuoso facendo tesoro degli errori del passato.

Naturalmente dall’altra parte della sala consiliare, sindacalisti, esponenti delle associazioni imprenditoriale, delle cooperative, direttamente coinvolte, in termini di crediti e di posti di lavoro dal dissesto che potrebbe portare ad una liquidazione dei propri crediti in ragione del 60%, nella migliore delle ipotesi, hanno manifestato tutta la loro preoccupazione. “Con le anticipazioni dei trasferimenti ordinari di Regione, il presidente Musumeci ha già dato disposizioni agli uffici di verificare la fattibilità, e del Governo, più l’introito dell’IMU, dovremmo superare i problemi immediati di liquidità”, ha sottolineato il sindaco che domani farà pressing sul sottosegretario Stefano Candiani che sarà in città. E da domani, per fare cassa, sarà necessaria una caccia al popolo sterminato degli evasori.

“Adesso serve un tavolo di crisi per gestire in modo agile, concreto e concertato le sfide che la dichiarazione di dissesto nel Comune di Catania impone drammaticamente alla città”. Lo hanno dichiarato i segretari generali di Cisl, Uil e Ugl Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci insieme con il segretario confederale Cgil, Claudio Longo, intervenuti a Palazzo degli Elefanti nel corso dell’assemblea pubblica sul dissesto finanziario dell’ente locale. Le organizzazioni sindacali confederali, che hanno apprezzato come il sindaco Salvo Pogliese abbia raccolto l’invito a partecipare al corteo di protesta di lunedì sera in via Etnea, hanno ribadito lo slogan della manifestazione – “Catania è viva! Nessuno spenga la luce!!!” – e sollecitato la classe politica “a mobilitarsi perché arrivino da Stato e Regione le risposte attese”. “ Non pietismo elemosine ma le stesse opportunità concesse ad altre città”, hanno aggiunto.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito “preoccupazione per gli stipendi dei dipendenti delle Cooperative, delle Partecipate e del Comune oltre alla sorte  futura dei servizi essenziali che dipendenti comunali, delle partecipate e delle cooperative sociali garantiscono certo a tutti i cittadini ma soprattutto a quelli più svantaggiati”. “Per questo – hanno aggiunto Longo, Attanasio, Meli e Musumeci – serve un confronto serrato su un piano di gestione dell’emergenza finanziaria al Comune, che può e deve andare oltre esternazioni e assemblee. È necessario entrare nei dettagli di un progetto salva-Catania a cui le organizzazioni sindacali chiedono di partecipare a pieno titolo, con una assunzione di responsabilità coraggiosa e doverosa al tempo stesso. A fronte di quanto sta accadendo, inoltre, crediamo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere chi e il quale misura ha responsabilità di quanto è accaduto. È un passaggio questo che non può essere rimosso, anche al fine di non ripetere più gli stessi errori. Oggi, inoltre, il sindaco ha parlato di difficoltà strutturale legata al mancato pagamento da parte di una larga fetta della popolazione cittadina, delle tasse. Una evasione che pesa quanto un macigno. Crediamo che sia indispensabile perseguirla e prevenirla in ogni modo, senza però accanirsi contro i più deboli, che oramai fanno fatica a pagare anche servizi essenziali come acqua e luce”.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno infine salutato con favore le dichiarazioni di principio del sindaco Pogliese, che ha definito “una priorità” la salvaguardia e il rilancio dell’Istituto Bellini con la sua statizzazione: “Sia però chiaro – hanno affermato gli esponenti sindacali – che l’obiettivo della statizzazione si consegue solo se questo ente di alta formazione, questa istituzione culturale di Sicilia, sopravvive. Il problema è assicurare la sopravvivenza dell’Istituto fino a quella data, ovvero sino al 2020. Serve l’aiuto della Regione, oltre quello del Ministero, perché ciò avvenga”.

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