Dissesto: arrivano 29 milioni di euro, lunedì stipendi arretrati ai comunali

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA  –   In giornata saranno accreditati dal ministero dell’Interno alla Tesoreria comunale 29.700.000 euro. Non poteva esserci notizia migliore per i circa 2.700 dipendenti comunali che così potranno percepire gli stipendi di ottobre e novembre, che non erano stati versati per la totale mancanza di liquidità. Si tratta di un accreditamento a tempo di record perché sono le risorse sbloccate dall’approvazione del Conto consuntivo, votato in aula appena lunedì scorso. L’impegno del sottosegretario all’Interno, con delega agli Enti locali, Stefano Candiani, ribadito nei giorni scorsi al sindaco Salvo Pogliese, si è quindi concretizzato. Ma non è finita. In Commissione Bilancio alla camera è stato approvato l’emendamento “Sterilizzazione effetti del dissesto”, sbrigativamente definito “Salva Catania”, che in pratica consentirà al Catania di non perdere 7 milioni l’anno di trasferimenti statali che altrimenti sarebbero stati “tagliati” in quanto Comune in dissesto. L’emendamento prevede, però, che questa e altre sanzioni non si applicano alle nuove Amministrazione, che non hanno, quindi, responsabilità sui conti in rosso dell’Ente. In questa vicenda si innesca una polemica politica che vede protagonista la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, che ha accusato la Lega di aver proposto e poi ritirato l’emendamento “Salva Catania”.

“Qualche deputato siciliano dell’ opposizione in cerca di notorietà ha fatto circolare la voce di un passo indietro della Lega rispetto al cosiddetto emendamento ‘Salva Catania’. Nulla di più falso, l’emendamento c’è ed è stato anche approvato dalla Commissione Bilancio”. Ha annunciato lo stesso  sottosegretario all’Interno e commissario regionale della Lega, Stefano Candiani. L’emendamento all’articolo 60 presentato dalla Lega blocca le sanzioni per la violazione al patto di stabilità e al saldo di competenza per i Comuni in dissesto che però hanno rinnovato i propri organismi nella tornata elettorale di giugno 2018. Una norma praticamente tagliata su misura per Catania che così riuscirebbe ad evitare sanzioni pesantissime e vedrebbe arrivare nelle sue casse circa 7 milioni di euro. “E’ un provvedimento di buonsenso – ha sottolineato Candiani – perché le colpe della vecchia amministrazione comunale non possono ricadere sulla nuova. Stiamo mantenendo la nostra promessa al sindaco Pogliese e ai catanesi di non lasciarli da soli in questa situazione difficile”. Soddisfatto anche il rappresentante della Lega nella Giunta Pogliese, Fabio Cantarella: “Ringrazio i deputati della Lega Cestari, Tiramani, Bellachioma, Cattoi, Pretto, Frassini, Ribolla e Tomasi che in Commissione Bilancio si sono battuti per Catania come se fosse la loro città. E’ un importante segnale di attenzione che ci incoraggia e ci consente di procedere con maggiore serenità sulla strada del risanamento dei conti”.

Ma non è finita. Il sindaco Pogliese ha denunciato una evasione della Tari (la tassa sui rifiuti) di oltre il 50%, una percentuale altissima. Per riuscire a incassare questi tributi (per Catania qualcosa come 45 milioni di euro l’anno) il Governo ha previsto un emendamento in Finanziaria, che sarà approvata entro l’anno, per inserire la Tari nella bolletta dell’Enel, di fatto “obbligando” i contribuenti a pagare.

Dal Giornale di Sicilia

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