E il presidente Musumeci recita una poesia dedicata ad Angelo Musco


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Una festa a sorpresa, o quasi, per lo scambio degli auguri del presidente della Regione, Nello Musumeci, ai suoi amici di sempre, in un teatro resuscitato (la storica Sala Musco di via Uberto), troppo piccolo per contenere entusiasmo e calore. Il presidente si fa attendere un po’ (…), fende la folla in velocità, ma si ferma davanti al “federale” Gaetano Pirrone, reduce da un brutto incidente (uno dei tanti catanesi arrotato sulle strisce) quindi nella sala assiste ad una brevissima rappresentazione del Natale con sei attori in abiti da figuranti dell’ottocento siciliano.

Musumeci sottolinea il recupero della struttura da parte di Giuseppe Dipasquale, già direttore del Teatro Stabile, e di Valeria Contadino: “Congratulazioni e in bocca al lupo per il vostro coraggio. La regione deve sostenere anche queste realtà culturali, nuovi e minori rispetto ai grandi teatri.  ma ci deve essere meno politica nei teatri e meno…teatro nella politica”, dice Musumeci sorridendo sopra il pizzetto bianco. “Bravissimi gli attori, particolarmente realistico lo “spaventato del presepe”. Una volta dissi in aula al presidente Crocetta che mi sembrava “lo spaventato del presepe”: rimase sorpreso e non capì bene. Gli dovetti spiegare il significato…”.

Musumeci suscita sorrisi e applausi, soprattutto fa sfoggio di ottima memoria quando, sia pure con studiata incertezza, recita una poesia imparata a quindici anni quando frequentava la Società storica catanese. Angelo Musco avrà sorriso anche lui, sorpreso da una così illustre dedica. Buona Natale!

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