Catania, è sempre emergenza senza fissa dimora

 

 

 

 

 

CATANIA – L’ultima emergenza freddo, a cavallo tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo, è stata affrontata con una grande tenda riscaldata in piazza della Repubblica. Ormai ci si avvia verso la primavera, ma la vita in strada per i senza fissa dimora è sempre dura. I portici di corso Sicilia, di piazza Verga, di via Reclusorio del lume, di via Bernini e viale Ruggero di Lauria offrono un precario riparo dalle intemperie  per decine di disperati, ma la strada, un giaciglio di materassi logori, vecchie coperte e cartone non può essere la soluzione, né può essere accettata come una soluzione. Questo fenomeno, sempre più diffuso e che non riguarda solo migranti e stranieri, ma con maggiore frequenza rispetto al passato anche tanti catanesi, deve essere affrontato con maggiore impegno e sensibilità dall’Amministrazione pubblica. Questo il pensiero di Luca Sangiorgio, capo gruppo al Consiglio comunale della lista “Salvo Pogliese sindaco”.

“Il lavoro che svolge la chiesa e tutte le associazioni di volontariato è assolutamente encomiabile e degno dell’attenzione e del sostegno di tutti – sottolinea Luca Sangiorgio -, dal canto suo l’Amministrazione comunale ha più volte dimostrato, grazie all’istallazione della tensostruttura in piazza della Repubblica, particolare attenzione verso tematiche che, complice la crisi economica generalizzata, colpisce sempre più persone, soprattutto catanesi. Per questo il Comune ha destinato alcuni immobili confiscati alla mafia alle famiglie catanesi indigenti. Motivo per cui ringrazio l’assessore ai Servizi sociali, Giuseppe Lombardo che si prodiga quotidianamente per risolvere i tanti problemi che riguardano il suo settore di competenza”. Da qui la proposta del consigliere comunale di creare un unto di accoglienza fisso all’interno di uno de tanti immobili comunali in disuso, ma comunque in buone condizioni logistiche e strutturali. Un sito da riqualificare con l’aiuto di imprenditori e privati e da affidare in gestione alle associazioni di volontariato attraverso la stipula di un protocollo d’intesa. Lì potrebbero essere accolti, oltre che nelle strutture della Caritas diocesana, i senza tetto non solo di fronte a una emergenza climatica, ma durante tutto l’anno.

“La solidarietà e l’aiuto verso il prossimo devono essere coordinati attraverso una cabina di regia, un tavolo   che possa  trasformare questo progetto in atto concreto – conclude Luca Sangiorgio – ed a costi praticamente nulli per le casse comunali”.

Daniele Lo Porto

Dal Giornale di Sicilia

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