Micron chiude, rischio desertificazione per l'Etna Valley

Daniele Lo Porto

CATANIA – Evitare la desertificazione della Zona industriale e ancor di più quella dell’ “Etna Valley”, l’insieme di aziende che operano nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica e da oltre vent’anni rappresentano l’eccellenza del tessuto produttivo catanese. L’allarme lo lanciano i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo l’annuncio di Micron che entro giugno ha programmato di chiudere i battenti della sede siciliana, una delle cinque in Italia.

“E’ un brutto campanello d’allarme per la zona industriale che nessuno, a partire dalla politica, può sottovalutare”, dicono a chiare lettere i segretari generali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, insieme ai segretari provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Ugl metalmeccanici, mostrando seria preoccupazione per la notizia arrivata da Roma nei giorni scorsi. “Se dal punto di vista occupazionale, a quanto pare, il risvolto non sarà negativo perchè i circa 250 dipendenti dell’azienda statunitense, oggi in organico, verranno riassorbiti da STMicroelectronics, dall’aspetto prettamente economico legato agli investimenti e da quello relativo al prestigio di avere nel sito produttivo della nostra città un’importante azienda, con questa smobilitazione emergono segnali certamente non incoraggianti. Il timore è sul sempre più sul futuro della Zona industriale, dove i nuovi insediamenti stentano ad arrivare, gran parte degli esistenti resistono con grande fatica e qualcuno si è già dato alla fuga. Il rischio è quello che si possa attivare in breve tempo quell’effetto emulazione che si deve necessariamente scongiurare, per far sì che altre aziende dell’Etna Valley e non solo, dall’oggi al domani decidano di andare via da Catania – aggiungono Nunzio Cinquemani, Piero Nicastro, Matteo Spampinato e Angelo Mazzeo -. In tutto questo, ci preoccupa particolarmente il silenzio dell’Amministrazione comunale e della Regione Siciliana su una vicenda comunque allarmante, in un contesto storico già di per se drammatico per la nostra città. Occorre dunque massima attenzione su uno dei poli industriali più importanti del sud Italia, in termini di accelerazione della spesa relativa al Patto per Catania per l’incremento della funzionalità e del decoro delle strade, un piano per il superamento delle numerose criticità presenti anche in ordine alla programmazione della manutenzione ordinaria, la conclusione del procedimento per l’attivazione della Zona economica speciale e l’istituzione di un coordinamento tra gli enti interessati alla gestione della zona. Senza tutto questo – concludono i sindacalisti – crediamo che la sola speranza di tirare a campare non basti, con il pericolo che quello di Micron non diventi solo un caso isolato.”

“Possiamo ritenerci soddisfatte. La chiusura, positiva, della trattativa è ormai alle porte e a presenziare a questo importante momento, per i cittadini catanesi, sarà lo stesso Ministro Di Maio” hanno, invece, dichiarato Nunzia Catalfo, presidente della Commissione Lavoro del Senato, e Maria Laura Paxia.

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