Catania, elezioni per il rettore. La Cisl spettatore interessato ma neutrale

Catania, elezioni per il rettore. La Cisl spettatore interessato ma neutrale

Riceviamo e pubblichiamo

CATANIA – Riteniamo necessarie alcune precisazioni riguardo l’articolo apparso a pagina 5 dell’edizione di sabato 27 luglio scorso, del quotidiano La Sicilia, dal titolo “Chi appoggia chi: ecco la mappa”, sul confronto tra i candidati alla carica di Rettore dell’Università di Catania. Il giornalista Mario Barresi, nell’estesa e articolata analisi di appoggi e alleanze, attribuisce a una parte dei sindacati – e tra questi la Cisl – «decisivi per il voto ponderato del personale tecnico-amministrativo», una «simpatia» per il candidato Roberto Purrello che ci pare vada al di là della posizione equidistante e propositiva che la Cisl e la sua federazione della Cisl Università intendono tenere nella competizione. È certamente bene che i candidati abbiano avviato un confronto. Sarebbe opportuno che tale confronto non resti confinato alla cintura dell’ateneo, ma sia esteso anche all’esterno. L’Università di Catania, infatti, non solo rappresenta la massima istituzione culturale della città ma è anche il secondo ente pubblico della provincia. E nel delicato frangente che sta attraversando deve riappropriarsi del suo ruolo centrale come punto di riferimento certo per tutta la società catanese, per gli studenti, per il mondo della ricerca, del lavoro e dell’imprenditoria. Ecco perché la Cisl intende lasciare liberi i dirigenti e gli associati di ascoltare tutti i candidati, nel pieno rispetto della pluralità delle idee e convincimenti presenti al suo interno. Dopo e insieme, sarà valutato il progetto di ateneo che i candidati hanno in mente e intendono realizzare, se e quanto esso sia vicino all’idea di università che la ha Cisl: sarà a tale progetto e a tale idea che la Cisl non farà mancare il proprio appoggio e le proprie proposte. Un’idea di università che deve riappropriarsi di autorevolezza, attraverso interventi che puntino su quattro assi portanti dell’attività accademica, con azioni che ridiano priorità alla trasparenza del metodo e alla rivalutazione del merito: la didattica, la ricerca, l’attrattività e la sanità.

L’Università di Catania dovrà porre maggiore attenzione alla sua attrattività “sociale”, cioè alla sua capacità di offrire più vaste possibilità occupazionali per studenti neolaureati e giovani laureati. In tal senso, occorrerà riorientare le voci del bilancio per meglio incentivare la ricerca di base e applicata; incrementare laboratori e dottorati di ricerca; aumentare il turnover del personale. Anche la sanità universitaria deve riappropriarsi dei suoi compiti principali, che sono l’insegnamento, il perfezionamento, la sperimentazione e l’innovazione, riducendo al minimo il rapporto mutuo tra università e politica della sanità regionale. Ecco perché l’attuale fase che vive l’Università di Catania ha bisogno sia di atti e parole che favoriscano i meccanismi della scelta democratica e del ricambio sia dell’apporto forze sociali, come la Cisl, che contribuiscano a rendere concreto il confronto tra i candidati e rispettosa la scelta finale che farà il corpo universitario nel principale interesse della collettività catanese.

Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl di Catania

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