Catania, Garbage affair: in manette due fedelissimi del sindaco Enzo Bianco


 
 

CATANIA – Tra gli arrestati Orazio Fazio e Massimo Rosso. Massimo Rosso, dopo essere stato l’uomo di riferimento del sindaco nel suo Gabinetto, è stato nominato dirigente  della  Ragioneria generale. Tra i suoi incarichi è stato anche presidente del Cda di Srr, società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti ed è tra gli uomini più vicini di Bianco. A lui viene contestato il “reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio”.

L’altro nome importante coinvolto nell’inchiesta, è quello di Orazio Stefano Fazio. Responsabile dei procedimenti incardinati nella Posizione organizzativa  “Servizi Esternalizzati” della direzione Ecologia ed ambiente del Comune, direttore Esecuzione del contratto per i servizi di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e altri servizi di igiene pubblica del Comune di Catania. A lui vengono contestati i “reati di turbata libertà degli incanti e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio”.

La gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti urbani era andata deserta per la terza volta, preoccupando gli operatori del settore, tra questi, Rossella Pezzino De Geronimo, aveva chiesto l’intervento diretto della Procura, dato che il bando pe come era stato riproposto era da considerarsi anti economico per l’eventuale vincitore.  Inoltre la differenziata veniva eseguita solo formalmente. L’interdittiva antimafia per i gestori in deroga

Ecocar – l’azienda che si occupa della gestione del servizio in regime di deroga – che opera in Ati (Associazione temporanea di impresa) con la Senesi a Catania ma anche in molti comuni del Casertano, è stata raggiunta da un provvedimento di interdittiva antimafia emesso dalla Prefettura di Roma a fine gennaio 2018. A seguito del quale, a metà febbraio, è stato deciso anche il commissariamento. La nomina dei commissari è stata disposta dal prefetto di Latina, su richiesta dell’Anac presieduta da Raffaele Cantone. L’arrivo di rappresentanti della Prefettura non aveva però impedito ad Ecocar di continuare a lavorare nei vari comuni, tra i quali Catania.

 

 

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