Ex marinaio aspirante poliziotto ricorre al Tar: troppo tempo per gli accertamenti medici

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – E’ stato un bravo marinaio, con tanto di lodi ed encomi, e potrebbe essere anche un bravo poliziotto, ma un caso di “malasanità militare” gli impedisce al moneto di indossare la divisa da agente. L’ospedale militare del Celio, infatti, che dovrebbe completare accertamenti sulla personalità di Gugliemo Bizzini, è alle prese con i problemi comuni alla sanità civile: troppi casi da valutare e poco personale a disposizione. E se il Tar del Lazio, su ricorso di Bizzini, aveva dato trenta giorni di tempo ai medici militari, il direttore del “Celio”, il generale di divisione, Francesco Diella, rinvia al maggio del 2019 il completamento della verifica sul ricorrente. Tempi biblici per chi aspira legittimamente a un lavoro.

Purtroppo Guglielmo Bizzini non sembra essere una persona fortunata. Nel maggio del 2017 ha presentato domanda per partecipare al corso di allievo agente della Polizia di Stato. Nel dicembre dello stesso anno superare le visite mediche è risulta idoneo, ma la Commissione medica lo giudica non idoneo per ”difficoltà relazionali su soggetto con tratti evitanti di personalità”. Contro la motivazione Bizzini ricorre al Tar lazio che impone al “Celio” un approfondimento istruttorio con l’ausilio di un tecnico. Il 2 luglio scorso l’aspirante poliziotto viene sottoposto a visita psicologica che supera, ma la direzione della struttura sanitaria militare ulteriori “test proiettivi e della personalità”, entro il 2018. Bizzini viene rinviato al 7 gennaio 2019 con la previsione finale degli accertamenti nel maggio del 2019.

“Dunque, il povero Bizzini, dopo avere presentato due ricorsi avanti il Tribunale di Roma – due perché nel frattempo è stata pure pubblicata la graduatoria dei concorrenti dalla quale, in assenza di ammissione con riserva, è stato escluso – si vede del tutto pregiudicato il diritto ad avere in tempi ragionevoli una pronuncia cautelare, ossia una decisione di urgenza per partecipare al concorso, senza che la di lui attuale esclusione ne comprometta irrimediabilmente la ammissione in servizio”, spiega l’avvocato Giuseppe Lipera, che aggiunge: “L’Ospedale Militare Celio di Roma, non può esimersi dal completare le operazioni

che ad essa sono state deferite dal Tribunale, atteso che così procedendo i diritti del cittadino che si rivolge alla Giustizia possono definitivamente compromettersi, con dispendio di costi e risorse, per il ricorrente e per tutta la collettività. Quindi o il Policlinico declina l’incarico conferitogli dall’Autorità giurisdizionale oppure che lo esegua nei termini di tempo per come statuito nell’ordinanza Collegiale del 18.05.2018 e dell’11.07.2018.Di fatto è come se Guglielmo Bizzini, pur essendo idoneo, avesse perso i ricorsi al Tar”.

Dal Giornale di Sicilia

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