La Metropolitana è una invalicabile barriera architettonica

Riceviamo e pubblichiamo.

 

 

 

 

CATANIA – A distanza di vent’anni dall’inaugurazione della metropolitana (era il 1999) e dopo anni di denunce pubbliche, e anche dirette alle autorità competenti, da parte di Free Green Sicilia,  la metropolitana di Catania resta di fatto una barriera architettonica ed una vera e propria trappola per tutti i disabili, in carrozzina e senza, che sconoscendo tale incivile ed illegale aspetto rischiano di restare intrappolati in fermate senza ascensori (anche se l’opera muraria esiste) , né montascale, come quelle del Borgo,  Corso delle Province, viale V. Veneto, viale Ionio, piazza Giovanni XXIII, ma anche nella fermata di Corso Sicilia dove nell’ingresso sul piano stradale non esistono i pulsanti di richiesta dell’ascensore, ma al posto di questo un numero telefonico, dunque vi è anche  l’obbligo di essere dotati di un cellulare,  per chiedere l’intervento di un addetto che apra l’ascensore: siamo all’assurdo!  Per non parlare delle difficoltà che i cittadini hanno e avranno nel raggiungere con sicurezza, a piedi o con le carrozzine,  le fermate di San Nullo  e  Nesima, poste sui marciapiedi della circonvallazione, strada che consideriamo da anni e visti i numerosi incidenti mortali una vera e propria roulette russa che mette a repentaglio la vita dei pedoni che si trovano giornalmente ad attraversarla. Aspetti che tra l’atro non inducono i cittadini  a lasciare a casa le auto e prendere tale mezzo di trasporto eco-sostenibile,  rischiando di trasformare la metropolitana in una Cattedrale nel deserto!

E’ alquanto assurdo ed ingiustificabile che chi avrebbe dovuto intervenire delle Istituzioni pubbliche, anche a seguito delle nostre denunce negli anni passati – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – , non abbiano speso, per quanto abbiamo potuto sapere,  una sola parola rimanendo in un assordante e irresponsabile silenzio,  anche se tale aspetto, oltre a quello morale,  va anche  contro la legge sulle barriere architettoniche che obbligherebbe i Comuni a prevedere uscite sicure per i disabili e coloro che si muovono con le carrozzine  così nel rispetto, tra l’altro, dell’art. della legge 41/86 che così recita “Non possono essere approvati progetti di costruzione o ristrutturazione di opere pubbliche che non siano conformi alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, n. 384, in materia di superamento delle barriere architettoniche. Non possono altresì essere erogati dallo Stato o da altri enti pubblici contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al medesimo decreto” .

E allora perchè continuano ad essere finanziate senza alcuna verifica sulla reale installazione degli ascensori e senza garanzie per i disabili? Forse lo Stato che ha finanziato e continua a farlo tale opera pubblica infrange le proprie stesse leggi? Tale vergognoso aspetto, da città da terzo mondo,  che vieta  dal 1999  a migliaia di persone, residenti e turisti, che hanno difficoltà di deambulare normalmente (oltre ai diversamente abili, gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza, chi momentaneamente ha difficoltà motorie e così via)  calpesta il sacro diritto di cittadinanza a poter liberamente usufruire di tale mezzo di trasporto pubblico  che appartiene a ogni cittadino. A tutto ciò possiamo sommare le miriadi  di barriere architettoniche e l’assenza di segnaletica adeguata e visibile che rendono invivibile questa città. per i disabili e ad alto rischio per la sicurezza di ogni cittadino .

 

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