La scala del "Bellini": quando il brutto, precario e costoso passa inosservato

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – Tubi Innocenti arrugginiti, tavole di legno sfaldate dal sole e dall’acqua. Per circa 27 anni hanno dato un’immagine di degrado alla elegante struttura architettonica del Teatro massimo “Vincenzo Bellini”. Scale di sicurezza realizzate in tutta fretta dopo il terremoto di Santa Lucia nel 1990. Una struttura precaria, esteticamente brutta, poco funzionale, e costosissima (per tanti anni si è pagato ad un noto imprenditore catanese un noleggio da decine di migliaia di euro), che ha costretto, tra l’altro, a ridurre la capienza del teatro da 1.200 a 800 posti. Danno e beffa, quindi: il costo dell’affitto dei tubi Innocenti e il minor incasso per abbonamenti e ingressi in ragione del 30% per quasi trenta anni. Una follia sulla quale nessuno si è interrogato, indignato, sentito offeso. Nessuno, o forse meglio dire pochi,  ha denunciato lo sperpero di denaro pubblico e l’orribile stampella di ferro che poggiava sull’edificio ottocentesco. Poi, basta che su un social, qualcuno “posta” la foto che pubblichiamo anche noi e si grido allo scandalo, all’insulto al buon gusto, allo scempio architettonico. La scala, in stile moderno, acciaio e vetro, è stata ultimata a fine settembre. Se non  si fosse costruita, con progetto dell’Ufficio tecnico comunale, regolarmente approvato dalla Soprintendenza, dopo le ripetute sollecitazioni della Commissione prefettizia sulla sicurezza il “Bellini” sarebbe rimasto chiuso, la stagione rinviata, pagati i dipendenti per non far nulla, “bruciate” decine di migliaia di euro di incassi.

Certo, al purista dell’estetica, quella struttura moderna – “autoreggente”, non poggia cioè sull’edificio – può dare fastidio come un dito nell’occhio, ma bisognava mettere insieme esigenze di economicità, velocità di realizzazione  funzionalità. Forse una struttura “in stile” avrebbe dato meno…nell’occhio, ma sempre posticcia sarebbe stata.

E, allora: meglio acciaio e vetro che i costosi, arrugginiti, brutti, tubi Innocenti. O no?

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