Daniele Lo Porto
CATANIA – Pubbliservizi, un’azienda sull’orlo di una crisi di nervi, come dimostra lo scontro fisico tra lavoratori che si è verificato alcuni giorni fa, davanti alla sede delle Ciminiere. Un lavoratore al Pronto soccorso, 24 ore sotto osservazione e cinque giorni di prognosi. La tensione, quindi, è di nuovo alta, altissima, dopo un periodo di relativa serenità e, soprattutto, di speranza durante la gestione della commissaria Laura Montana Trezza. Con la nuova commissaria, Maria Virginia Perassoli, invece, si sarebbero riaperte certe faide interne, anche in vista della cassa integrazione che dovrebbe coinvolgere 50 dipendenti per due anni, passo obbligato, per salvare la Pubbliservizi. . “Abbiamo registrato, vista la sua materiale assenza da Catania, frequentazioni e fiducia in soggetti legati ai disastri delle vecchie amministrazioni e con precise tessere sindacali e politiche”, dichiara senza mezzi termini Maurizio Grosso del CONFALI: “E’ giunta l’ora della verità: chi è responsabile di anni di “discrasie economiche, civili e lavoristiche” riceva la giusta sanzione! – aggiunge Maurizio Attanasio, segretario provinciale della Cisl -. È impossibile che dopo anni di denuncia sugli stipendi faraonici di personaggi di cui non si comprendono le mansioni, sui superminimi contrattuali stratosferici, su carriere fulminee senza alcuna evidenza pubblica, sul mancato controllo di gestione, sui soprusi a categorie di lavoratori che hanno avuto il coraggio di ribellarsi a sistemi clientelari di gestione della cosa pubblica, sulle tante storture che hanno portato alla crisi, ancora cose del genere possano sussistere dentro una società che dovrebbe “rinascere”. “Purtroppo dobbiamo rilevare un crescente sentimento di odio tra i vari ranghi dell’azienda”, aggiunge Carmelo Catalano della Ugl. Insomma, il “cerchio magico” sembrerebbe continuare ad esistere, nonostante l’omonima operazione della magistratura, che ha portato all’arresto dell’allora presidente Adolfo Maria Messina e di alcuni suoi fedelissimi. I sindacati chiedono un confronto sereno con la commissaria e con il sindaco metropolitano, Salvo Pogliese.
Dal Giornale di Sicilia