Micron, accordo firmato al ministero: non si è perso neanche un posto di lavoro

Daniele Lo Porto

CATANIA – Non sarà perso un solo posto di lavoro. Questo il risultato dell’accordo sottoscritto al Ministero dello Sviluppo Economico, per i dipendenti Micron, a seguito dell’annuncio della multinazionale di cessare le proprie attività nel sito etneo.  I lavoratori Micron, infatti, potranno scegliere tra il trasferimento in altre sedi (italiane ed estere), l’assunzione in  StM e la mobilità volontaria incentivata. I dipendenti che  transiteranno in StM saranno tutelati in quanto resterà invariata retribuzione,  inquadramento lavorativo, anzianità e tutti quegli elementi derivanti dall’attività già svolta. StM, da parte sua,  avrà la possibilità di sfruttare appieno le professionalità dei dipendenti.

“Nell’accordo raggiunto per la vicenda Micron-StM importante è stato il contributo del sindacato confederale per tutelare i lavoratori, mentre invece lo stesso non può dirsi per quanto avrebbe dovuto fare la politica locale. Ora, occorre non abbassare la guardia e impegnarsi per rendere attrattivo il territorio e mantenere i livelli di occupazione e le opportunità di sviluppo”, ha dichiarato Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania. “L’abbandono della Micron deve suonare come un campanello d’allarme per il futuro delle aziende importanti che hanno sede a Catania: le condizioni in cui versa ancora la zona industriale  non rendono facili la permanenza e di conduzione delle imprese. Ecco perché, ancora una volta  richiamiamo la necessità di avviare la ZES, la zona economica speciale Catania-Augusta-Siracusa, che potrebbe consentire investimenti sul territorio, defiscalizzando gli oneri, e permettere così di rilanciare l’economia retro portuale e della zona industriale, agganciandosi alle tratte economiche orientali”, ha concluso Attanasio.

Soddisfatta anche l’Ugl, che esprime in più “L’augurio  che sia l’ultimo spostamento di questi lavoratori, che da anni sono protagonisti di lunghe battaglie per il mantenimento dei livelli occupazionali e per la tutela delle professionalità nel tempo acquisite. Alla StM chiediamo chiarezza su come adesso vorrà impiegare ed utilizzare al meglio queste risorse, che sicuramente porteranno al contesto aziendale nuova linfa. E’ un vero peccato, infine, che un marchio internazionale come Micron abbandoni la nostra zona industriale, contribuendo al suo impoverimento. Auspichiamo quindi che, dopo aver tirato un vero e proprio sospiro di sollievo per non aver perso un posto di lavoro nonostante la chiusura di un sito, istituzioni a vario titolo, sindacati ed associazioni di categoria si uniscano e facciano squadra con l’obiettivo di lavorare per riqualificare ed arricchire la nostra area produttiva, in modo da renderla attrattiva e scongiurarne la desertificazione” ha dichiarato il segretario provinciale della Ugl metalmeccanici, Angelo Mazzeo.

“Siamo grati per un provvidenziale intervento del ministro Luigi Di Maio, ma siamo comunque tristi di dover raccontare ancora una volta di interventi per evitare licenziamenti e non di interventi atti a favorire nuova occupazione“, ha commentato Dalia Sortino della rsu Uilm Catania.

Dal Giornale di Sicilia

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