Nave Diciotti, minori subito trasferiti in centri di prima accoglienza

 

 

 

 

 

CATANIA – I ventinove minori non accompagnati sbarcati dalla nave militare Diciotti, sono stati  immediatamente trasferiti a cura dei servizi sociali comunali in due strutture di prima accoglienza. Al porto di Catania ci sono già le assistenti sociali che prenderanno in carico l’assistenza dei ragazzi, oltre ai volontari e gli operatori della protezione civile comunale pronti a fornire ogni forma di ausilio.  Lo rende noto il sindaco di Catania Salvo Pogliese che sta seguendo l’evolvere della vicenda in costante contatto con il prefetto di Catania Silvana Riccio.

La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo della nave Diciotti dei 177 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso.
“La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, aveva dichiarato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio dopo un’ispezione sulla nave Diciotti nell’ambito dell’indagine aperta dal suo ufficio.

l segretario del Pd, Maurizio Martina è andato al porto di Catania, sul molo di levante, dove è ancorata la nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 177 migranti, bloccati da giorni. “Stiamo assistendo a un Governo incapace. Siamo arrivati all’assurdo di una nave italiana bloccata in un porto italiano”, ha detto Martina. Sulle parole del presidente della Camera, Roberto Fico (che aveva invocato lo sbarco) il segretario dem ha detto: “Passi ai fatti, è la terza carica dello Stato”.

Nel pomeriggio il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aveva dichiarato: “Ci sono 29 bambini? Scendano, anche subito,  solo i 29 minori non accompagnati possono sbarcare, dichiara il titolare del Viminale in diretta Facebook, “nonostante l’Europa vigliacca”. Ma gli altri, tutti gli altri, devono restare a bordo. Fino a quando? Non si sa. E se la Procura di Agrigento valuta l’ipotesi di aprire un’inchiesta per sequestro di persona contro ignoti, Salvini non fa una piega. Anzi, con tono di sfida, afferma: “Non sono ignoto. Sono qua. Sono Matteo Salvini. Senatore e ministro dell’Interno con mandato preciso di difendere i confini e occuparsi della sicurezza di questo Paese. Mi volete indagare? Indagatemi. Mi volete processare? Processatemi. Ho spalle larghe. Ma con il mio permesso, a parte i bambini, non sbarca nessuno. Se vuole intervenire il presidente della Repubblica lo faccia. Se vuole intervenire il premier lo faccia. Ma per me l’Italia ha già dato. Se l’Europa non fa il suo dovere, per quanto mi riguarda le navi, come arrivano, possono tornare indietro”.

 

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