Catania, nell'ex ospedale il Centro direzionale della Regione

 

 

 

CATANIA – Da struttura ospedaliera a possibile Cittadella giudiziaria a nuova e unica casa per i regionali. E con meno costi per il bilancio, almeno a lunga scadenza. Sono queste le finalità del protocollo d’intesa sottoscritto tra il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Garibaldi”, Giorgio Santonocito, che ha ceduto l’aerea e gli edifici dell’ex ospedale “Maurizio Ascoli”, parte del complesso sanitario “Ascoli-Tomaselli”, nella zona nord della città, poco distante dal Tondo Gioeni. Qui sarà realizzato Il Centro direzionale della Regione. Sorto agli inizi del Novecento come clinica privata (s chiamava “La Quisisana”), l’immobile è stato negli anni ’60 trasformato in sanatorio provinciale e quindi in ospedale pluridisciplinare “Maurizio Ascoli”, a seguito della fusione con il confinante ospedale Tomaselli.

Il Protocollo d’intesa prevede che l’edificio, ormai da tempo inutilizzato e in parte vandalizzato, venga ceduto in comodato d’uso per cinquant’anni alla Regione, che lo riqualificherà e adeguerà alla nuova destinazione, con interventi previsti per un costo di 16 milioni di euro. A lavori ultimati, l’immobile – al quale si accede da via Passo Gravina – potrà ospitare tutti gli uffici regionali collocati in città (Ispettorato agrario, Ispettorato forestale, Motorizzazione, Lavoro, Soprintendenza, Turismo, Acqua, rifiuti, energia), fino a circa 450 dipendenti. Secondo il presidente Musumeci “il Centro direzionale regionale di Catania sarà un concreto esempio di razionalizzazione organizzativa degli uffici e di riduzione dei costi per fitti passivi che pesano sulle casse della Regione”. Fitti passivi per gli uffici catanesi che ammontano a circa 1.050.000 euro l’anno, per ospitare 1.150 dipendenti regionali che nel 2020 saranno poco meno di 1.000. Una volta formalizzata la necessaria copertura finanziaria da parte della Ragioneria generale della Regione, si provvederà alla redazione del progetto esecutivo e all’esperimento delle procedure di gara per l’aggiudicazione dei lavori. Il tutto, secondo quanto previsto dal Protocollo, dovrà avvenire entro 36 mesi.

Chiuso nel 2007, in seguito all’apertura del “Garibaldi Nesima”, dove sono stati trasferiti parte dei servizi, altri al “San Luigi” e, quindi, all’ASP, il “Maurizio Ascoli” è stato preservato dalla vandalizzazione, come invece accaduto alle ex Poste di viale Africa, grazie ad un servizio di vigilanza. Ma lo stato delle strutture è tale, a causa dell’usura del tempo, che dovranno essere abbattute e ricostruite ex novo per consegnare nuovi e funzionali locali al personale. Saranno, invece, solo ristrutturate le portinerie, una delle quali sarà destinata per bar e ristorazione. La superficie complessiva è di 10.800 metri quadrati, comprensiva di parcheggio e aree a verde, mentre lo spazio coperto è di 7.500 metri quadrati. Dopo la mancata realizzazione della Cittadella giudiziaria, protocollo del 2013, con Comune, Regione e Ufficio giudiziari, e la delibera dell’azienda “Garibaldi” di alienazione del 2016, l’ “Ascoli” trova, finalmente, la sua nuova destinazione.

 Dal Giornale di Sicilia

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