Enzo Bianco assenteista, Giuseppe Castiglione stakanovista

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA -Da primo cittadino a primo per numero di assenze. La parola politica di Enzo Bianco sta nei numeri. All’ex sindaco di una sempre più remota “primavera di Catania”, sconfitto nelle scorse elezioni nettamente da Salvo Pogliese, evidentemente il ruolo di leader di una parte, esigua, dell’opposizione sta stretta, oppure Bianco preferisce dedicarsi a più visibili e gratificanti ruoli ottenuti quando indossava la fascia tricolore: presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e vicepresidente del Comitato europeo delle Regioni. Cariche che lo spingono lontano da Palazzo degli elefanti. Da un report del Consiglio comunale risulta, infatti, che l’ex sindaco è risultato presente a sole 9 sedute in aula a fronte di 27 convocazioni. Maglia nera, quindi, tra i consiglieri e, soprattutto, l’opportunità per qualche avversario politico di ricordare che “neanche ai tempi in cui era sindaco amava particolarmente frequentare la sala consiliare, tutt’altro…”.

I sempre presenti sono, invece, il presidente Giuseppe Castiglione (Grande Catania), i collega di gruppo Sebastiano Anastasi  e il forzista Rosario Scuderi che  hanno timbrato il cartellino in tutte e 27 le sedute. Stakanovisti anche Santi Bosco (Forza Italia) e Nunzio Russo di Fratelli d’Italia, che hanno collezionato una sola assenza.

“La proclamazione è arrivata con grande ritardo, a causa della necessità di controllare parte dello scrutinio, poi ci siamo insediati ad agosto, quindi l canonica pausa estiva e, quindi, abbiamo cominciato a lavorare in effetti a settembre”,  ricorda Lanfranco Zappalà, fedelissimo di Bianco, eletto vice presidente del Consiglio e, soprattutto, il “senatore” tra i rappresentanti cittadini con ben 6 consiliature alle spalle, cioè 30 anni trascorsi sugli scranno dell’aula del Consiglio. “l’attività dell’Amministrazione e del Consiglio è stata assorbita, nei mesi trascorsi, in gran parte da tutto ciò che ha riguardato il dissesto. Al di là di tutti gli atti conseguenziali alla decisione della Corte dei Conti ci siamo occupati di alcuni ordini del giorno su sicurezza e legalità e qualche delibera di routine – sottolinea Zappalà – ma diciamo che ancora non siamo entrati pienamente nel vivo dell’attività politico-amministrativa. Aspettiamo che la Giunta Pogliese ci sottoponga atti che abbiano respiro ampio, sulle dinamiche dello sviluppo economico della città, delle prospettive turistiche, dello sport. Aspettiamo, soprattutto, l’arrivo in aula del piano regolatore generale, uno dei cavalli di battaglia di Pogliese. A Noi consiglieri sarà richiesta la massima attenzione e senso di responsabilità, ma anche senso critico, ma soprattutto vorremo un reale coinvolgimento delle varie componenti della società affinchè fosse un Prg realmente condiviso dalla città. Per quanto riguarda l’atmosfera che si respira durante le sedute posso dire che c’è una dialettica e un confronto utile tra i vari partiti, la consapevolezza doversi impegnare per dare risposte  ai cittadini in uno stato di perdurante disagio. I toni si sono accesi un po’ di più quando l’argomento all’ordine del giorno era proprio il dissesto, ma ci sta in una logica di contrapposizione politica. Noi siamo all’opposizione, ma con spirito costruttivo”, conclude Lanfranco Zappalà, nella foto.

Nei giorni scorsi il report sull’attività svolta nei primi cinque mesi di attività d’aula era stato commentato dal presidente  del Consiglio, Giuseppe Castiglione: “Sono risultati che non esito a definire che dimostrano come da parte dei consiglieri a prescindere dell’appartenenza politica ci sia stato un atteggiamento propositivo per risollevare la sorti di una città gravata da un dissesto pesante che vincola molte scelte dell’Amministrazione e di conseguenza del consiglio comunale”.

Dal Giornale di Sicilia

 

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