Riccardo Pellegrino non è mafioso

Riccardo Pellegrino non è mafioso

CATANIA – “Ho sempre avuto la coscienza a posto e non ho mai avuto dubbi sul fatto che la Magistratura avrebbe confermato la mia estraneità ai fatti che mi venivano contestati. Sono una persona pulita e non ho mai avuto nulla a che fare con ambienti malavitosi.  Lo ribadirò fino alla morte”, così Riccardo Pellegrino che prima delle scorse elezioni regionali era stato indicato tra gli “impresentabili”, citato in un dossier della Commissione regionale antimafia, allora presieduta da Nello Musumeci, perché il fratello Gaetano è stato condannato in primo grado nell’ambito dell’inchiesta “Ippocampo” contro il clan Mazzei,  ma Riccardo Pellegrino ormai colleziona archiviazioni in serie. L’ultima è di pochi giorni fa e riguarda accertamenti per il presunto reato di voto di scambio politico-mafioso. “Lo hanno rivoltato come un calzino, la Procura ha fatto indagini minuziose, oltre alle perquisizioni  in casa di Pellegrino è stato effettuato, da parte degli inquirenti, un controllo capillare anche sugli smartphone e anche il famoso sistema Trojan è stato installato nei suoi apparecchi elettronici per carpirne tutte le comunicazioni, ma alla fine, con estrema serietà, ha chiesto l’archiviazione al giudice per le indagini preliminari e così è stato”, spiega l’avvocato Giuseppe Lipera, che ha organizzato nel suo studio la conferenza stampa, per dare il giusto risalto  mediatico ad una notizia che altrimenti, a suo dire, sarebbe stata sottovalutata. “Da avvocato di solito mi devo confrontare con i magistrati, ma in questo caso mi rivolgo alla stampa. In passato è stato dato ampio risalto all’avvio delle indagini sul mio assistito, ma non si è fatto altrettanto per le archiviazioni e anche in questo caso ci sarebbe stata una evidente disparità”.

Riccardo Pellegrino è sereno, soddisfatto: “Nascere a San Cristoforo, un quartiere difficile di questa città non può essere una colpa. Avere un fratello condannato neanche. La Costituzione dice che il reato è personale. Io rispetto e voglio bene a mio fratello in quanto tale, ma ho fatto delle scelte di vita che sono all’opposto, tanto che non è stato mai accertato alcun rapporto tra me e la criminalità. Sono sereno anche per il procedimento in corso per voto di scambio semplice. Sono sicuro che dimostrerò l’insussistenza del reato che mi viene contestato”. Tre archiviazioni in quattro anni danno fiducia e sicurezza a Riccardo Pellegrino e rilanciano la sua voglia di fare politica. “Per me è una grande passione, continuerò a fare politica perché come diceva il Papa Giovanni XXIII “la politica è la più grande forma di carità”. Consigliere comunale nella scorsa consiliatura, candidato alle regionali con Forza Italia (“Ringrazio Gianfranco Miccichè per la vicinanza”), indipendente contro Salvo Pogliese ed Enzo Bianco nella competizione per sindaco del Comune di Catania, Pellegrino già prefigura una nuova discesa in campo per la prossima corsa verso Palazzo dei normanni, sempre con Forza Italia, partendo da una base di 4.427 elettori ai quali dedica la più recente archiviazione “perché hanno confermato di avere fiducia in me. Pellegrino prosciolto dall’accusa di voto di scambio politico – mafioso: Questo epilogo giudiziario lo dedico anche ai miei familiari che mi sono stati vicini e mi hanno dato una giusta educazione e formazione. Nei miei comizi ho sempre contestato sia la mafia, sia l’antimafia usata per costruire carriere politiche. Continuerò a lavorare per il bene del mio quartiere”

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *