L'ultima meta di Benito Paolone

Daniele Lo Porto

CATANIA –  L’inconfondibile voce un po’ roca, l’accento esotico (era di Campobasso) e poi quella parola (“stronzi”) alla quale dava mille sfumature, dal complimento più generoso all’insulto duro. Aveva il cuore ovale, come la palla di cuoio che tanto amava, con smisurata passione. E con altrettanto disprezzo guardava al mondo del calcio, come solo i rugbisti sanno fare. I calciatori hanno creste scolpite con il gel, i rugbisti mani sporche di fatica e sudore, non sgambettano chiome al vento, ma tuffano muscoli e coraggio nel buco nero di una mischia. Era uomo di destra, una destra sociale che allontanava i ragazzi dai pericoli delle strade e della periferia. La sua Amatori era scuola di sport e di vita, la maglia rossa e palpitante come il suo cuore, prima che arrivasse all’ultima meta, dopo un lungo placcaggio mortale. Grazie, Benito, catania ti ringrazia ancora, sette anni dopo la tua ultima meta.

1 Comment

  1. BENITO PAOLONE , un non siciliano piu` siciliano dei veri siciliani . Il suo amore per questa terra e` stato inconfutabile dal primo momento che vi ha messo piede . Se fosse stato ancora in vita oggi sarebbe in prima fila a guidare l’esercito del separatismo siciliano . Riposa in pace BENITO , noi non ti scorderemo mai .

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