Catania, restare o scappare?

Catania, restare o scappare?

Riceviamo e pubblichiamo.

CATANIA – La nostra città è stata ripetutamente stuprata da operazioni edilizie che in più di mezzo secolo hanno costituito l’ossatura del sistema Catania, ossia un coacervo di interessi economici, connivenze e accordi tra criminalità organizzata, colletti bianchi e pubbliche amministrazioni che hanno fatto del nostro territorio la merce di scambio per speculazioni grandi e piccole. Il frutto di tutto questo è la città che viviamo oggi. Una città privata della sua identità, senza una visione del proprio futuro, incapace di esprimere e coltivare le sue vocazioni più belle.Ma è davvero tutto irrecuperabile o c’è ancora speranza? In che modo i catanesi, presa consapevolezza di come sono andate le cose fino ad oggi, possono cambiare il futuro e prendersi finalmente cura della città nella quale vivono?Possiamo “aggiustare” Catania?Noi crediamo di sì! E per capire “come”, ci confronteremo su uno dei temi più scottanti della nostra città lunedì 13 febbraio alle ore 20.00 a CittàInsieme (ingresso da Via Siena, 1) con Maurizio Palermo (autore del libro “Il ballo del mattone”), Laura Saija (docente di urbanistica, Università degli Studi di Catania), Giuseppe Messina (consigliere referente governo del territorio, Ordine Architetti PPC di Catania), Aurelio Cantone (architetto).Ampio spazio sarà dedicato agli interventi dei presenti, di tutti coloro che vivono la città continuando a tenerla in vita, per capire insieme in che modo il nostro territorio è stato utilizzato fino ad oggi, analizzare i mali, ma soprattutto tirare fuori le possibili cure, per un’autentica rigenerazione della nostra città e del suo territorio. Tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti di questa città sono invitati a partecipare.

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