Rifiuti: il bando-quater del Comune, polemiche infinite


 
 
 

CATANIA – “Una Catania sporca e maleodorante ha accolto durante il fine settimana di Pasqua un considerevole numero di turisti, che si sono trovati davanti uno spettacolo desolante, con le bellezze del barocco cittadino nascoste da cumuli di rifiuti. Nonostante i proclami ufficiali del Comune, infatti, il “ritorno alla normalità”, per così dire, procede con estrema lentezza, a tutto danno sia dei residenti che dei visitatori”. Lo ha dichiarato Salvo Pogliese, candidato alla carica di sindaco di Catania. “Purtroppo, il Comune non ha trovato di meglio che attivare una procedura negoziata”, ha proseguito Pogliese, “decidendo di proseguire a inviti per il mega appalto da 350 milioni di euro inerente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ripresentando le identiche condizioni dei precedenti bandi andati deserti. Di fatto, si sta riproponendo per la quarta volta – a trattativa privata! – un bando con modalità che rendono ancora più opaca, se non oscura, una procedura che ha già condotto al fallimento del sistema di pulizia della città, con il 9,2% di raccolta differenziata. Non è poi infondato il timore che ciò possa condurre a ulteriori proroghe, rischiando di reiterare le disfunzioni al centro dell’inchiesta della Procura. È davvero una gestione imbarazzante di uno dei problemi più gravi che sta oggi vivendo Catania”.

“Riesce davvero difficile comprendere le motivazioni che spingono il sindaco Bianco a perseverare nella presentazione del bando “Monstre” relativo all’affidamento dei servizi di igiene urbana ed ambientale in città, per la modica cifra di 350 milioni di euro. E tutto questo con le stesse modalità sin qui utilizzate, in particolare per la parte riguardante la necessaria trasparenza in materia di evidenza pubblica”. Ad affermarlo è Emiliano Abramo, candidato a sindaco di Catania. “Infatti – prosegue Abramo – si continuano ad invitare direttamente i soliti soggetti che hanno dato ampia dimostrazione della loro “interpretazione”  della pulizia della città e tutto questo in sfregio alle indicazioni dell’Anac tanto sbandierate da Bianco che prevedevano la “procedura negoziata”. Spiace rilevare – continua il candidato a sindaco – che sull’argomento non sia bastato a Enzo Bianco lo ‘tsunami’ che ha spazzato via buona parte del suo perimetro di stretti collaboratori e in particolare Massimo Rosso, già suo mandatario elettorale e plurincaricato in ruoli apicali e Orazio Fazio, da lui nominato a ruoli per cui non aveva le necessarie competenze. Il sindaco Bianco per primo ha il dovere di vigilare affinché il bando rispetti le regole, tranne che non lo ritenga superfluo. In questo caso – conclude Abramo – difficilmente potrà raccontarci che tutto sia avvenuto a sua insaputa, motivo per cui magari si riterrebbe nuovamente tradito”.

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *