Sanità, se non apre l'ospedale San Marco la colpa è del Comune di Roma

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – Il Comune di Roma non paga l’impresa e i lavori dell’Ospedale San Marco vanno a rilento. Un paradosso, ma è così. La Tecnis, attualmente in amministrazione controllata, non riesce, infatti, ad ottenere il completo pagamento di una fattura da parte dell’amministrazione capitolina nonostante una sentenza favorevole e, di conseguenza, in mancanza di liquidità non può proseguire a pieno ritmo il completamento della nuova struttura ospedaliera nella periferia sud della città.

Una soluzione, però, sarebbe stata trovata: l’ Irfis ha attivato una linea di credito di sei milioni di euro finalizzato esclusivamente al completamento del San Marco. “Ciò è stato possibile grazie alla sinergia istituzionale fra il governo regionale, l’azienda sanitaria Ove Policlinico San Marco e l’Irfis – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza -. Questo prestito ha rassicurato i fornitori della Tecnis, dando certamente un nuovo impulso conclusivo alla fase dei collaudi”.

Nei giorni scorsi, infatti, è stata testata la resistenza antisismica della struttura. Due dei novecento piloni antisismici che sorreggono già la struttura sono stati sganciati per diversi minuti simulando un danneggiamento causato da un terremoto. Di fatto i tecnici hanno asportato, e poi reintrodotto, la parte dei piloni che sostengono il nuovo San Marco. L’operazione è perfettamente riuscita. Queste notizie dovrebbero tranquillizzare gli organizzatori di una manifestazione di protesta per i ritardi registrati nell’apertura dell’ospedale di Librino, Sara Fagone di Piattaforma Librino e Guglielmo Barletta della Rete Sociale Librino, che temono che centomila catanesi restino senza pronto soccorso.

Dal Giornale di Sicilia

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