Catania-Siracusa confronto pieno di insidie

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – Lo stesso risultato, 3-1, ma con esiti opposti. Il Catania torna dalla trasferta di Potenza sconfitto e con una prestazione negativa da metabolizzare, importante lezione per il futuro, il Siracusa,, invece, ha ritrovato il gusto della vittoria, fiducia e morale. Andrea Sottil deve rimettere subito in carreggiata la sua formazione, soprattutto impostarla in modo più aggressivo, ma al contempo ben equilibrata in difesa, il reparto che fino ad ora ha mostrato i più evidenti limiti. Davanti a Pisseri dovrebbero schierarsi in quattro, due cursori veloci a centrocampo, il giovane Manneh e l’esperto Scaglia. Ballottaggio Marotta-Curiale per l’unica maglia da punta centrale a disposizione, con probabile staffetta nella ripresa. L’obiettivo non può che essere la vittoria, davanti ad un “Massimino” che dovrebbe registrare ben oltre 10.000 paganti, considerato che si parte dalla quota di 6.908 abbonati, dato superiore addirittura ad alcune stagioni in Serie A. Vigilia un po’ turbolenta a Torre del grifo per il “caso Di Grazia”. Il giovane fantasista rossazzurro ha messo in mora la società rivolgendosi al Collegio arbitrale: chiede lo svincolo immediato e il pagamento delle spettanze fino al giugno 2019. Infine, il tifo organizzato della Curva Nord ha deciso di osservare dieci minuti di silenzio, ad inizio partita, per ricordare i morti di Casteldaccia e le altre vittime dell’alluvione del 3 novembre.

“Lo stato d’animo dei ragazzi è buono quando si cambia un allenatore i giocatori hanno tantissima curiosità di recepire i messaggi che vuole trasmettere il nuovo tecnico. Già con il Catania dobbiamo sfruttare questo entusiasmo che si è creato”. Il tecnico Michele Pazienza è arrivato da pochi giorni e come esordio forse ha lo scoglio più duro: il Catania dell’ex Andrea Sottil. Poche ore per conoscere i nuovi giocatori e preparare il derby con i rossoazzurri. Una tabù è da sfatare: il Siracusa non vince a Catania da ben 27 anni. L’ultimo che è rimasta

nel cuore dei sostenitori azzurri risale al marzo del ’91 quando la squadra di Adriano Cadregari riuscì nell’impresa di realizzare quattro reti ed uscire tra gli applausi dell’allora “Cibali” adesso “Massimino”. “Il Catania è una squadra, visto l’organico a disposizione – ha aggiunto Pazienza- che può cambiare in qualsiasi momento il modulo di gioco. Per adesso non ho chiesto nulla alla società in merito a eventuali rinforzi anche perché dovrò valutare l’intera rosa”. Un po’ di emozione per il presidente Giovanni Alì, originario di Adrano, che seguirà gli azzurri dalla tribuna del “Massimino”. “Mi aspetto una grossa prestazione da parte dei miei giocatori – ha spiegato Alì –: la squadra sta bene e sono convinto che potremo dare fastidio al Catania. Torneremo con un risultato positivo”. Contro gli etnei potrebbe essere confermato per grandi linee l’undici che ha superato 3 a 1 la Cavese. Intanto resta da capire la posizione del diesse Antonello Laneri che, secondo rumors, sembrerebbe più lontano da Siracusa.

Daniele Lo Porto e Francesco Gallo

Catania, stadio “Angelo Massimino”, ore 20,30

CATANIA (4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Ciancio, Biagianti, Angiulli; Scaglia Lodi, Manneh; Marotta. A disposizione: Pulidori, Baraye, Esposito, Lovric, Bucolo, A. Rizzo, G. Rizzo, Brodic, Curiale, Mujkic, Vassallo. All. Sottil.

SIRACUSA (4-4-2) Messina; Daffara, Turati, Bertolo, Di Sabatino; Palermo, Tuninetti, Ott Vale, Del Col; Vazquez, Catania. A disp. Genovese , Boncaldo, Diop, Gio. Fricano, Gia.Fricano, Orlando, Mattei, Da Silva, Rizzo, Bruno, Fruci, Celeste. All. Pazienza.

Arbitro: Meraviglia di Pistoia

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