Catania-Siracusa, prima finale promozione. Da vincere


 
 
Daniele Lo Porto

CATANIA – Si è autodefinito “kamikaze” alla vigilia di una partita importante. Non è un caso. Cristiano Lucarelli dopo l’umiliazione di Monopoli che non dimenticherà mai (“neanche se andassi al Real Madrid potrei dimenticare di essermi vergognato. Non mi era mai successo, neanche dopo un 6-0 al Meazza”) ha caricato tutto l’ambiente con la forza della serenità e della convinzione che i suoi calciatori si giocheranno la Serie B fino all’ultima giornata di campionato, magari per centrare l’obiettivo promozione diretta. Ma, intanto, c’è da battere il Siracusa che è avversario difficile, ora più che mai. Paolo Bianco conosce l’ambiente rossazzurro, sta lavorando benissimo con gli azzurri, perfezionando il progetto tecnico avviato da Andrea Sottil, un altro ex Catania, avrà già studiato gli accorgimenti tattici per mettere in difficoltà gli etnei. “Ma l’abbiamo fatto anche noi”, ha dichiarato sornione Lucarelli, che giovedì ha tenuto a lungo i suoi in sala video per analizzare pregi e difetti dei singoli avversari e della squadra nel suo complesso. Si preannuncia una sorta di partita a scacchi che, però, potrebbe essere determinata dalla migliore risposta caratteriale del gruppo, particolarmente attesa la prova dei rossazzurri che dopo Monopoli sono rimasti in ritiro per cinque giorno e poi a riposo forzato. Quindici giorni che potrebbero essere serviti per ritrovare concentrazione e motivazioni e, aspetto non secondario, recuperare qualche atleta non al meglio della condizione fisica e atletica, come Biagianti e Curiale, che però dovrebbe avere una autonomia ridotta. Lucarelli partirà inizialmente con il 3-5-2, determinato non solo da scelte tecniche ma anche dai certificati medici, per rispondere al 3-5-1-1 di Bianco. Ma, come spesso accaduto nei precedenti incontri, il Catania potrebbe mutare schema nel corso della partita. Basterà arretrare Marchese di qualche metro, ad esempio, e avanzare Barisic in avanti ed ecco il più tradizionale 4-3-3. In avanti L’utilizzo di Ripa sembra scontato, accanto potrebbe essere schierato Curiale, ma sembra più probabile il suo ingresso ne secondo tempo, o Di Grazia che ha gamba e qualità tecnica per mettere in difficoltà gli avversari nell’uno contro uno. Curiale è a secco ormai da troppo tempo, dopo un ottimo girone d’andata, ma Lucarelli non vuole rinunciare alla sua generosità. “La scorsa stagione ha giocato pochissimo, quest’anno ha già 23 presenze in campionato: comprensibile un periodo di bassa condizione – lo giustifica il tecnico -, ma non si è mai risparmiato ed ha sempre creato pressione sui difensori avversari”. Barisic potrebbe essere il quinto di centrocampo, ruolo nel quale ci sembra non riesca a valorizzare al meglio le sue caratteristiche fisiche a tecniche, ma con licenza di incursioni per creare superiorità numerica e profondità. Quattro presenze, dal suo ritorno anticipato da Andria, ed una rete, importante: quella che ha segnato la riscossa contro il Cosenza che al massimino stava vincendo 2-0 e sembrava giocare da solo.

Oggi pomeriggio stadio Massimino interamente rossazzurro, e si spera di superare quota 10.000, quasi una costante in questo torneo, perché la Prefettura ha vietato, per motivi di ordine pubblico, la trasferta ai tifosi azzurri.
Catania, stadio Angelo Massimino, ore 16,30
Probabile formazione:
Catania (3-5-2): Pisseri; Aya, Tedeschi, Bogdan; Marchese, Biagianti, Lodi, Mazzarani, Barisic; Curiale (Di Grazia), Ripa. A disposizione: Martinez, Blondett, Manneh, Semenzato, Bucolo, Porcino, Rizzo, Brodic. All. Lucarelli.
Arbitro: Schirru di Nocerino.
Dal Giornale di Sicilia

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