Esasperazione al Massimo, i precari occupano il "Bellini"

 

 

 

CATANIA – Dalla stabilizzazione alla riduzione delle ore di lavoro, dalla promessa di una soluzione in pochi giorni, fatta dall’assessore regionale Sandro Pappalardo, alla convinzione che i tempi burocratici e politici saranno lunghi, manifestata dal soprintendente Roberto Grossi. E’ un continuo alternarsi di speranze e delusioni per i precari del Teatro massimo “Vincenzo Bellini” che ieri, di buon mattino, hanno deciso prima di occupare i locali, per poi trasformare la protesta in assemblea permanente, dopo la telefonata dello stesso assessore Pappalardo che ha assicurato di aver dato indicazioni al commissario di effettuare una variazione di bilancio e assumere i precari a tempo pieno per tutto il 2019. “Non è la soluzione definitiva, ma abbiamo deciso di dargli una possibilità di credito. Aspettiamo i fatti entro un paio di giorni, perché capiamo che ci sono delle procedure burocratiche, dopo di che, se constateremo che si tratta soltanto dell’ennesima presa in giro, decideremo con i lavoratori cosa fare”, ha dichiarato Antonio Santonocito, segretario regionale del sindacato Snalv Confsal. Ottimismo e tempistica, però, smentiti subito dopo dal soprintendente Grossi. “La domanda sorge spontanea – ha aggiunto Santonocito -: l’assessore regionale ci ha preso in giro ancora una volta? Non glielo permetteremo”. Il futuro dell’istituzione culturale si preannuncia difficile, a causa del taglio di 1,8 milioni di euro dal contributo regionale per il fabbisogno dell’anno in corso, mentre nel 2020 non è previsto neanche un euro.

D.L.P.

Dal Giornale di Sicilia

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