Più sporchi che parchi

Riceviamo e pubblichiamo.

CATANIA – Per salvaguardare i parchi di Catania serve una cabina di regia, una conferenza dei servizi permanente che coinvolgendo associazioni, parrocchie, istituzioni e volontari possa garantire maggiore attenzione e sicurezza per questi luoghi di aggregazione troppe volte vittime di delinquenti. Un problema atavico che in questi ultimi mesi ha colpito parco Zammataro e parco Fenoglietti. Due impianti recentemente riqualificati e riconsegnati alla città ma che, a loro volta, hanno dovuto fare i conti con teppisti che hanno distrutto l’arredo urbano. Oggi in tutta Catania i parchi cittadini subiscono danni per migliaia di euro senza considerare gli atti di bullismo o gli scippi da parte del branco. Alcuni anni fa nella centralissima Villa Bellini quattro minorenni furono arrestati da agenti della polizia perchè avevano rapinato due persone tra i vialetti della villa. E ancora, il branco sempre in azione nel principale giardino cittadino ai danni di un’altro minorenne che si è visto privare dello zaino, della carta d’identità e di pochi spiccioli. Fortunatamente la presenza delle telecamere agli ingressi quasi sempre hanno permesso di individuare e assicurare i criminali alla legge. Ma cosa succede negli altri parchi cittadini che non dispongono di un impianto di videosorveglianza oppure hanno le telecamere ma sono state messe fuori uso dagli stessi vandali? Nel corso dei tanti sopralluoghi effettuati dal comitato spontaneo “Terranostra” sono state raccolte le testimonianze di decine di persone che parlano del parco Fenoglietti, del Parco Lizzio, del parco Degli Ulivi, del parco Calcutta, del parco Gioeni e di molti altri polmoni verdi catanesi come luoghi sotto continuo, sistematico e odioso attacco da parte di vandali e criminali. Siti per socializzare e aggregare e che, invece, sono al centro delle cronache cittadine per sistematici episodi di furti, teppismo e bullismo. Per queste ragioni come componente del comitato, Sonia Agata Sofia, propone un progetto, tra forze sociali e istituzioni, che preveda la stipula di convenzioni durature con associazioni di ex carabinieri, poliziotti e finanzieri in pensione. Persone che possono dare ancora molto alla società e che potrebbero garantire una vigilanza continua ed efficace in ogni parco a cui gli venga assegnata la custodia. Si eviterebbe così che in molti polmoni verdi, spesso a ridosso delle abitazioni, si assista quotidianamente a lampioni presi a sassate, altalene e scivole distrutte, scarico di spazzatura o di materiale edilizio, cestini presi a calci e staccionate o protezioni in acciaio rubate.

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