CATANIA – La stagione di prosa 2018/2019 “Turi Ferro”, organizzata a Catania da ABC Produzioni, si aprirà nel segno di Luigi Pirandello. Uno dei testi meno ‘frequentati’ del grande maestro agrigentino, “Tutto per bene”, debutterà, in prima nazionale, il 4 novembre al Teatro ABC in un nuovo allestimento, diretto da Antonello Capodici. In scena Enrico Guarneri e la sua affiatata compagnia. Lo spettacolo sarà replicato da venerdì 9 a domenica 11 novembre.
Tratto da una novella del 1906, “Tutto per bene” diventa dramma qualche anno dopo e viene rappresentato, per la prima volta, al Teatro Quirino di Roma nel marzo del 1920. Il protagonista, Martino Lori (interpretato da Enrico Guarneri), si sente rifiutato dalla giovane figlia Palma (Nadia De Luca), ma egli stesso, a sua volta, l’ha in qualche modo allontanata. Dopo la precoce morte della moglie, infatti, la ragazza è stata affidata alle cure di un amico di famiglia, il senatore Salvo Manfroni (Rosario Minardi). In un crescendo da giallo psicologico, a conclusione di una scena madre dal taglio hitchcockiano, il pubblico sarà introdotto al terribile, latente segreto, di cui si era già probabilmente intuito il ‘frutto avvelenato’. “È la rimozione del trauma – spiega il regista Antonello Capodici –. Ora tutti sanno. A cominciare dal protagonista, il quale aveva inconsapevolmente trasformato lo spettro del suo senso di colpa, nella rabbia autoindirizzata che l’ha perseguitato sin dalla morte della moglie”.
L’impianto tradizionale colloca “Tutti per bene” nel solco delle produzioni ‘borghesi’ di Luigi Pirandello, lontano dalla rivoluzione metateatrale della Trilogia. Ma la struttura drammaturgica non deve trarre in inganno. Il testo, infatti, ribolle delle stesse feroci dinamiche familiari che hanno reso l’autore siciliano una delle intelligenze più acute e crudeli di tutto il Novecento. “Pirandello – continua Capodici – anticipando di quarant’anni le scoperte del comportamentismo, ne descrive in realtà i sintomi. “Tutto per bene” rappresenta quella che oggi si chiamerebbe una ‘famiglia disfunzionale’, i cui membri palesano non un’invalidità di carattere psichiatrico ma un disagio, un disturbo. Non sanno di soffrirne (come molti di noi oggi) e non hanno quindi gli strumenti per affrontarlo. Pirandello, da osservatore strepitoso – conclude Antonello Capodici – mette in scena un quadro clinico che lo avvicina molto alla nostra condizione odierna. Al di là della struttura narrativa da giallo o da melò familiare, al centro della vicenda c’è la paura dall’abbandono, della separazione, sia nei rapporti parentali che sentimentali. Tutto questo rende la commedia un fatto dell’oggi. Una questione della famiglia contemporanea”.
L’interpretazione di Enrico Guarneri oscilla, senza soluzione di continuità, fra dramma borghese e naturalismo d’antan, offrendo il meglio della moderna tensione recitativa e dell’esperienza dei grandi del passato. “Si tratta di un’opera intramontabile – spiega Guarneri – scritta e rappresentata per la prima volta un secolo fa, ma ancora viva e attuale. Tutto può cambiare nella società che ci circonda, ma il tema del rapporto affettivo tra genitori e figli avrà sempre un ruolo centrale ed importantissimo”. In scena con Guarneri ci saranno Rosario Minardi, Nadia De Luca, Claudia Bazzano, Ileana Rigano, Rosario Marco Amato, Plinio Milazzo, Gianni Fontanarosa e Fabio Costanzo. L’opulenza delle scene, progettate da Salvo Manciagli, rappresenta lo specchio di un’élite che adopera il suo vantaggio sociale e, al tempo stesso, lo subisce. I costumi sono di Dora Argento, le musiche di Max Pace.
La stagione di prosa “Turi Ferro” proseguirà a dicembre (2, 7, 8 e 9) con un altro titolo di Luigi Pirandello, “Il fu Mattia Pascal”. Protagonista Daniele Pecci in un allestimento nuovo e rivoluzionato, con la regia di Guglielmo Ferro.