La STMicroelectronics parla francese


 
 
 
 
 
 

CATANIA – Con l’annuncio dell’attuale presidente Carlo Bozotti di lasciare la STMicroelectronics dopo 43 anni di carriera, per godersi la pensione, si profilano novità nello scenario della multinazionale controllata al 26% da Italia e Francia, che opera nel settore della microelettronica e che nella zona industriale di Catania ha uno dei suoi storici stabilimenti. A subentrargli, come annunciato dallo stesso Ceo, sarà il suo attuale vice il francese Jean-Marc Chery. Si chiude così una vera e propria epoca che ha registrato per oltre sessant’anni la presenza di manager italiani al vertice dell’azienda, come il catanese Pasquale Pistorio, con la nuova pagina che sta per aprirsi che sta creando un accenno di preoccupazione tra i lavoratori per ciò che potrà accadere come spiega il segretario provinciale della federazione Ugl metalmeccanici Angelo Mazzeo. “Si tratta di un avvicendamento che sta nelle cose, poiché è giusto che dopo diversi decenni si dia spazio alla componente transalpina, anche se temiamo che questo spostamento dell’asse gestionale possa rendere marginale il ruolo del sito etneo che fino ad oggi è stato protagonista nella crescita del colosso che produce componenti elettronici. Oggi oltralpe,

con la presidenza Macron la politica di sostegno all’industria è forte e competitiva

anche grazie alla stabilità di governo, al contrario della nostra nazione dove l’industrializzazione è sostenuta in modo debole ed all’orizzonte le previsioni elettorali non promettono nulla di stabile. Nulla di strano, quindi, che in futuro il grosso degli investimenti possa essere portato proprio in Francia, depotenziando la produzione italiana dove già oggi

nell’unità produttiva di Agrate Brianza si stanno impegnando più risorse rispetto a quelle destinate per Catania

Questo potrà accadere anche perché sia a Grenoble che in Lombardia si sta producendo la fetta di silicio a 12 pollici, mentre nella sede catanese si sta ancora continuando a produrre quella a 8 pollici. Oltretutto, dobbiamo con grande dispiacere evidenziare come per la prima volta all’interno del board non vi siano rappresentanti siciliani e l’unico siciliano attualmente in carica è il direttore per l’Italia Carmelo Papa, peraltro prossimo alla pensione. Pertanto – conclude Mazzeo – chiediamo alla politica isolana di non trascurare un passaggio così delicato, mantenendo alta l’attenzione sulle prospettive di potenziamento del polo di Catania che da decenni da lustro all’area industriale e lavoro a oltre 5 mila dipendenti.”

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *