Catania, un Capodanno senza "botti"

 

 

 

 

Salvo Pogliese *

CATANIA – Con la fine dell’anno anche nella nostra città esplode la mania dei botti, spesso incontrollata se non irrazionale, in alcune forme esagerata, con grave disturbo e pericolo per il contesto urbano e soprattutto i cittadini più deboli, costretti a subire rumori infernali che spaventano bambini, ammalati e anziani ma anche i nostri amici a quattro zampe.
Voglio rendervi partecipe della circolare che è stata inviata a noi sindaci dal ministero dell’interno e dal prefetto, in cui si esortano i sindaci affinché svolgano, a livello locale, attraverso i più efficaci mezzi di comunicazione, ogni opera di sensibilizzazione per un uso consapevole degli articoli pirotecnici.
Io credo che sia necessario fare un passo in più. Senza reticenze, dobbiamo dirci che nella nostra città, si fa abuso dei botti. Spesso dalla provenienza non verificabile, venduti e acquistati in maniera clandestina e dunque illegale, per ciò stesso ancora più pericolosi. E dove c’è pericolo per le persone, non ci può essere folclore o tradizione che tenga, dovendosi a questo aggiungere che il rumore dei botti è per gli animali fonte di vero e proprio terrore.
Come di consueto è pronta l’ordinanza che ne vieta l’utilizzo. Ma sappiamo che questo atto formale non basta. Che è necessario fare un salto di qualità nella consapevolezza di ciascuno di noi, accettando la elementare verità che nell’ultimo giorno dell’anno è possibile festeggiare senza eccessi e atti pericolosi. Semplicemente condividendo gli attimi che precedono e seguono la mezzanotte con le persone alle quali vogliamo bene, oppure godendo della festa di piazza che per la notte del 31 abbiamo organizzato in piazza Duomo. Senza contare che in questo particolare momento – per quello che ha vissuto la nostra città nell’ultimo anno, per il terremoto che ha sconvolto la vita degli abitanti dei paesi vicini maggiormente colpiti -, dimostrare vicinanza e solidarietà anche attraverso la sobrietà nei festeggiamenti, rivela il sentimento di comunanza che dobbiamo insieme ritrovare. Ce lo chiede il buon senso, la responsabilità che ciascuno di noi deve mantenere negli atti che compie badando a non urtare la sensibilità del nostro prossimo; di quello che soffre o è in condizione di difficoltà o più semplicemente non vuole subire, suo malgrado, gli eccessi e le esagerazioni di chi gli sta vicino.
Diciamo no ai botti di Capodanno, quest’anno e per quelli che verranno dopo. Se proprio non potete farne a meno, utilizzate quelli scenografici, acquistati nei negozi autorizzati che non sono pericolosi e attenuano i disturbi alle persone e agli animali. Pensiamoci, al di là dei divieti, delle ordinanze, delle raccomandazioni che pure vanno fatte, ma che vanno soprattutto valutate per quello che sono: un invito alla prudenza, al rispetto reciproco per una convivenza che nella nostra Catania sia regolata dai valori della tolleranza e della civiltà.

* Sindaco di Catania

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