CATANIA – “Le elezioni del Rettore devono costituire un momento fondamentale per la vita dell’Università. Ció vale sempre quando si tratta di esprimere un atto di democrazia. Per l’Ateneo di Catania, in questo delicato momento, vale anche di più. Credo fortemente che la scelta del nuovo Rettore debba avvenire con il massimo di coinvolgimento, di trasparenza e di partecipazione. Perchè non passi inosservato quasi fosse un mero passaggio burocratico di consegne – ha dichiarato la docente Ida Nicotra –
L’Università non se lo puó permettere, l’Università non lo merita. Non lo meritiamo. Occorre ripartire bene. Per ridare all’Ateneo prestigio e credibilità. Lo chiede la città, lo chiedono i nostri giovani. Lo dobbiamo a noi stessi, comunità sana e perbene. In agosto nel nostro Paese, per ovvie ragioni, non si è mai svolta nessuna elezione. E ritengo che sarebbe inopportuna anche quella del Rettore dell’Università di Catania se svolta,come pare, il 23 agosto. Le elezioni del Rettore vanno riconvocate a settembre, per assicurare la più ampia partecipazione possibile”, conclude la professoressa Nicotra.
Al momento, però, sembra che sarà una campagna elettorale brevissima che si svolgerà sotto traccia, ma anche in un clima di comprensibile preoccupazione e tensione. L’inchiesta “Università bandita” ha sconvolto di equilibri di potere e acceso, per l’ennesima volta, i riflettori sulle criticità dell’ateneo catanese, ultimo, ma non unico, il “caso Scirè”. Per statuto le elezioni di dovranno svolgere entro 60 giorni dalle dimissioni del rettore, per cui il decano Vincenzo Di Cataldo, che ha assunto le funzioni del Magnifico, ha dovuto stabilire che entro l prossimo 19 luglio si chiuderà il termine per la presentazione delle candidature e poi il 23, 26, 29 agosto e 2 settembre si voterà per l’elezione del nuovo rettore. Trattandosi di un evento eccezionale, causato dalle indagini della magistratura, che ha azzerato i vertici dell’università, queste elezioni in pieno agosto sono un’anomalia, che oltre a non aver suscitato fino ad ora particolari interesse da parte di possibili candidati, generano più di un motivo di inopportunità da parte del Movimento 5 stelle che torna a chiedere il commissariamento dell’Ateneo per poter rinviare le elezioni in un periodo più opportuno, senza la spada di Damocle di scelte affrettate dalle scadenze rigorose del calendario. “L’attuale decisione del decano, invece, implicherebbe di votare in un periodo dell’anno estremamente infelice, e che – Statuto e Regolamenti d’Ateneo alla mano – lascia molti dubbi di legittimità. L’Ateneo catanese si trova in una situazione a dir poco insolita, senza precedenti, con un intero vertice accademico azzerato dalla Procura e, a nostro giudizio, soltanto l’intervento di un commissario esterno può garantire imparzialità e trasparenza. Il nostro storico e glorioso Ateneo deve ritrovare decoro e credibilità: chiediamo al ministro Bussetti e al viceministro Fioramonti di spingere perché il governo emani un decreto legge d’urgenza che consenta il commissariamento, soluzione già patentata giorni fa da diversi esponenti del M5s. Chiediamo un taglio netto con il passato, e ciò sarà possibile solo voltando definitivamente pagina, ed affidando ad un commissario super partes la gestione di questo delicato momento di svolta. Ci appelliamo al premier Conte, a cui la deputazione catanese del M5s ha già chiesto un incontro, affinché dia il suo basilare contributo per risolvere il “Caso Catania”. Queste le richieste del M5s catanese. Per quanto riguarda possibili candidature, prende consistenza che si possa arrivare all’elezione di una donna alla carica di rettore. Una “magnifica”, quindi, come primo e immediato segnale di discontinuità col recente passato.