CATANIA – La buona politica comincia dai piccoli passi e dai problemi quotidiani. Esattamente il contrario di quello che è stato fatto finora. Per queste ragioni torno a parlare di via Alcide De Gasperi a Catania. Un’enorme incompiuta dove le poche decine di stalli realizzati oltre 5 mesi fa non posso bastare a tranquillizzare coloro che qui vivono o lavorano. Interventi isolati che non possono compensare tutti i disagi ed i problemi che gli abitanti ed i commercianti del quartiere devono subire quotidianamente ogni volta che piove. L’arteria,, infatti, non possiede un asfalto adeguato o un sistema per il deflusso delle acque piovane efficiente. Non solo, ancora oggi, l’arteria resta divisa in due tronconi. Molte volte i residenti hanno chiesto un collegamento per facilitare, una volta per tutte, la viabilità dell’intera zona. Il comitato spontaneo “Terranostra”, attraverso il suo presidente Nico Sofia, ribadisce, quindi, la necessità di assicurare al quartiere quelle opere e quelle infrastrutture di vitale importanza per evitare il caos nelle ore di punta. In particolare bisogna evitare che l’enorme spiazzo di via Alcide de Gasperi, di fronte la scuola, si trasformi in un enorme lago artificiale durante le piogge perché manca un adeguato sistema per il deflusso delle acque piovane. A questo va aggiunta pure la quasi totale assenza di una segnaletica orizzontale e verticale che possa regolare il traffico, evitare incidenti e garantire l’incolumità dei pedoni tutte le volte che devono attraversare la strada. In questo contesto è fondamentale ribadire che secondo i progetti iniziali la via Alcide De Gasperi doveva rappresentare il normale sbocco per il traffico che ogni giorno invade viale Artale Alagona e viale Ruggero di Lauria.
Via Pacini diventerà un vero e proprio salotto. Lo garantisce l’assessore al Decoro Urbano, Salvo Di Salvo, dopo l’intervento di manutenzione e restyling che i suoi tecnici ed operai stanno mettendo in atto in questi giorni. Lavori sollecitati da commercianti e residenti e per i quali il sindaco Enzo Bianco ha dato precise direttive. Quindi pulizia, manutenzione, posa di panchine, collocazione di fioriere in una delle storiche vie cittadine. Un intervento che si collega a quelli in atto nelle limitrofe via Gemmellaro e piazza Sciuti, e che sarà ultimato entro questa settimana.
“Talmente malridotte da sembrare vittime di qualche bombardamento. Le condizioni per le strade catanesi si fanno sempre più critiche ed a poco servono le soluzioni-tampone e gli interventi spot approntati finora – sottolinea la consigliera comunale di Catania, Ersilia Saverino -. L’emergenza è continua con il rischio di incidenti sempre dietro l’angolo. Per queste ragioni, in quanto componente della commissione ai Lavori Pubblici, chiedo al Sindaco Bianco di portare avanti un piano di interventi che preveda il rifacimento e la messa in sicurezza di decine e decine di arterie. Allo stato attuale, in città, buche ed avvallamenti continuano a spuntare come funghi ad ogni passo con il risultato di mettere in pericolo l’incolumità di chi, tra pedoni ed automobilisti, transitano per la zona. Molte vie sono talmente dissestate che dovrebbero essere segnalate con i cartelli stradali che indicano agli automobilisti di procedere a 10-20 km/h per motivi di sicurezza. Strade con un asfalto che sembra una vecchia coperta piena di toppe e le macchine che ci sfrecciano a tutta velocità. Da Barriera a Canalicchio, da Librino al Pigno, da Nesima a Monte Po passando per Picanello, Cibali e San Nullo non c’è un solo quartiere a Catania che non debba condividere con questo problema. La presenza poi di tanti cantieri, per la posa dei cavi nei sottoservizi, non ha fatto altro che dare il colpo di grazia ad una situazione estremamente allarmante. Il risultato è che oggi le carreggiate sono percorsi di guerra con disagi che restano senza soluzione di continuità. Sulla circonvallazione, nonostante sia stata già riparata in passato, sembra di essere sulle montagne russe con gli automobilisti costantemente costretti a fare i conti con avvallamenti sempre più profondi ed irregolari. Stessa situazione per via Tempio, altra porta d’ingresso alla città di Catania. In alcuni casi il Comune ha provveduto a rattoppare le aree in questione ma la pioggia, il vento e la continua usura fanno letteralmente sparire il bitume e il problema ritorna.
Per Giuseppe Zingale, vice presidente della Municipalità Cibali-Trappeto nord-San Giovanni Galermo: “Operazioni di riparazione del manto stradale ed eliminazione delle buche tra via Adone, via Kolbe,via Luisella e via Maestri del Lavoro. Interventi attesi da anni nella parte ovest di San Giovanni Galermo. Lavori che, però, non bastano a mettere in sicurezza tutto il quartiere duramente provato dal fenomeno delle strade-gruviera. Propongo un piano antibuche fatto di segnalazioni più veloci e dettagliate da parte dei cittadini, interventi rapidi e, soprattutto, maggiore informazione sul territorio. In questo momento le squadre di operai comunali addetti agli interventi di riparazione non bastano se si considera il pessimo stato delle nostre arterie stradali. Dal centro del quartiere alle periferie di San Giovanni Galermo non c’è asfalto in condizioni normali. In via Luisella, infatti, i detriti trascinati sulla strada, a causa dell’eccezionale ondata di maltempo della scorsa settimana, non sono stati completamente rimossi. Con la collaborazione di alcuni sangiovannesi, ho provveduto quindi ad eliminare un problema che metteva in serio pericolo l’incolumità di centinaia di automobilisti. L’obiettivo principale resta quello di dare risposte certe ai cittadini visto che molte fosse vengono ricoperte e poco distante, complice la continua usura, ne appaiano altre molto profonde. Il piano di interventi, quindi, dev’essere duraturo e con la consapevolezza che la voragine sia tappata nel giro di pochi giorni. A San Giovanni Galermo oggi non è più il momento di compiere “lavori-spot” ma, piuttosto, di portare avanti un progetto di vivibilità del territorio dove le operazioni siano eseguite a regola d’arte. In questo contesto, spesso, l’asfalto a freddo non serve assolutamente a nulla perché sparisce dopo pochi giorni e lascia sulla strada quel brecciolino troppo pericolo per la viabilità. Materiali che otturano le caditoie della zona causando allagamenti durante le piogge torrenziali”.