Villa Curia, presidio di "gattari" e polemica con il Comune

Villa Curia, presidio di "gattari" e polemica con il Comune

CATANIA – Dal 21 maggio Villa Curia, un edificio di proprietà del Comune, di fatto abbandonato da anni e adibito a colonia felina, è sotto sequestro. I veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, in seguito ad una ispezione, hanno verificato la precarietà della situazione igienico-sanitaria. Da allora dietro i cancelli c’è un presidio spontaneo di animalisti, “gattari”, componenti delle associazioni che fino ad ora si sono occupati del mantenimento dei piccoli felini. La struttura è stata temporaneamente affidata all’associazione Le Aristogatte, l’unica autorizzata ad accedere alla struttura per accudire la colonia, mentre i volontari delle associazioni “Gli altri” e “ANTA” sono costretti a restare dietro le sbarre di un robusto cancello in ferro.

Sono stati proprio i soci de “Le Aristogatte Onlus” che hanno censito i gatti presenti nell’Oasy Felix di Villa Curia: nell’area sono tutt’ora presenti 206 esemplari, alcuni vivono in sette recinti e all’interno dei locali denominati “capanno” ed “Infermeria”, dove sono racchiusi gli esemplari che manifestano varie patologie ed hanno bisogno di essere curati adeguatamente. Il loro “isolamento” evita inoltre che la malattia sia trasmessa ad altri esemplari. Nella zona esterna del parco di Villa Curia sono stati inoltre censiti circa 80 felini. Il sequestro, effettuato dalla Polizia municipale, dopo un sopralluogo dei veterinari dell’Asp, ha provocato di fatto l’allontanamento dei volontari che temono per il futuro dei loro amici a quattro zampe. Sembra , infatti, che  Villa Curia, catalogato come bene culturale, ma  che necessità di importanti interventi di ristrutturazione, possa essere ceduta dall’Amministrazione per fare cassa, una necessità in questo periodo nel quale il dissesto si manifesta in modo sempre più rilevante. Non si tratterebbe di una scadenza a breve, ma sicuramente bisogna intervenire sull’immobile e sul parco per riaverne la piena disponibilità. L’Amministrazione comunale getta acqua sul fuoco: niente allarmismi, nessuna preannunciata strage di gatti, ma se fosse necessario liberare i locali per loro si troverebbe un’altra valida alternativa logistica, in modo da poterli proteggere e accudire adeguatamente. L’intervento però della Polizia Municipale e dei veterinari nell’Asp sarebbe la conseguenza di una serie di rilievi nel tempo sulle condizioni igienico-sanitarie di alcuni spazi, gestiti proprio dall’associazione Gli Altri, che non avrebbe, tra l’altro, rapporti, di “buon vicinato” con gli altri volontari. Tra le inadempienze degli animalisti anche il corretto smaltimento dei rifiuti speciali provocati da una così numerosa colonia di gatti, che non possono essere smaltiti lasciandoli semplicemente nel cassonetto.

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