C'è bisogno di "Uomini Politici" non di "politici"

PATERNO’ – Il tempo sta per scadere per la presentazione dei candidati a sindaco della città di Paternò è quasi al completo. Cinque potenziali sindaci per una poltrona che scotta, difficile da cavalcare, come un cavallo bizzarro, selvaggio, mai domato. Una città dove la maggioranza dei suoi abitanti soffre dei forti “mal di pancia” della politica. Dove le tasse locali hanno raggiunto livelli impressionanti, dove la disoccupazione ufficiale è elevata, ma altrettanto elevato è il lavoro in nero che compensa i dati ufficiali di disoccupazione, dove il centro storico commercialmente è morto, dove i prodotti dell’agricoltura non trovano più mercato, dove i braccianti locali vengono sostituiti da quelli extracomunitari spesso a prezzi molto più bassi, dove il manto stradale è un colabrodo, dove la circolazione stradale è caotica, dove la sosta selvaggia è la regola, dove mancano i controlli quotidiani sostituiti da quelli saltuari, dove la circolazione di scooteristi senza casco è la prevalenza, dove i marciapiedi sono divenuti i cessi dei cani per volontà dei loro padroni, dove la spazzatura è differenziata solo al 20%, da dove i giovani, e non solo, cercano di partire per cercare un futuro migliore. Dicevamo quindi di cinque potenziali sindaci a cui la popolazione chiede una soluzione “definitiva”, e non tappabuchi, a tutti questi annosi problemi. Impresa epica, titanica, eroica sarà quella di riuscire a risolvere questi problemi. Da tenere in conto anche il fatto che una parte della popolazione non parteciperà assolutamente al miglioramento della situazione sociale, alla soluzione dei problemi della città, poiché il loro grado di inciviltà supera di gran lunga la loro capacità intellettiva. Ma questo, in misura più o meno importante, accade in tutte le città. Ho assistito nel corso della mia vita a tante campagne elettorali, interessandomi in modo diretto o solo da cittadino, ma sempre informato sui programmi, sin da quando il sindaco era espressione del voto di maggioranza del consiglio comunale, e in tutti questi anni, ogni volta, i programmi prevedevano le stesse strategie politiche ed economiche. Una litania continua con programmi copiati e incollati rispetto agli anni precedenti e copiati anche tra opposte fazioni politiche. Questo schema di reiterazione dei programmi ha anche indotto qualcuno, negli anni passati, a copiare un qualsiasi programma preso da una qualsiasi città italiana, peccato che avesse il mare e un porto. Programmi identici, finalità uguali, risultati prevedibili, malgrado ogni amministrazione abbia sempre vantato successi “memorabili” e “indiscutibili”. Durante questa campagna elettorale assisteremo come sempre alla rivendicazione dei risultati positivi da parte dell’amministrazione uscente e alle accuse alle vecchie amministrazioni pregresse per i risultati non raggiunti, causa i debiti lasciati. I nuovi candidati sindaci attaccheranno gli amministratori uscenti accusandoli di incapacità e tireranno fuori dal loro cilindro le soluzioni a tutti i problemi. A tal proposito mi sorge il dubbio che la proposta del novantenne onorevole Lombardo, uno dei candidati, di costituire la giunta comunale con i candidati sindaci non eletti appare la più concreta, in quanto hanno già le soluzioni ai vari problemi. Ma così non sarà. La politica è individualismo e anche se due opposti la pensano allo stesso modo e hanno lo stesso programma, rimarranno dell’idea che la realizzazione sarà possibile solo con la loro personale azione, senza deleghe. Miei cari candidati sindaci la politica oggi ha bisogno di gente onesta. E non mi riferisco all’onesta morale, di certo sono sicuro della vostra, alcuni li conosco personalmente, siete tutte persone oneste e per bene. Mi riferisco all’onesta intellettuale, quella che ci porta ad ammettere i nostri limiti, le nostre debolezze, quella che ci fa ammettere i nostri errori, quella che ci fa accettare i consigli degli altri, anche se vengono dai nostri avversari. Tante volte ho visto perseverare nell’errore uomini politici solo per la loro superbia, per la loro presunzione, la loro supponenza, per vanagloria. Siate intellettualmente onesti e agite secondo le vere necessità. Circondatevi di persone capaci sia nella vostra giunta, sia nel consiglio comunale. La vostra maggioranza nel consiglio non sia costituita da chi voterà le vostre decisioni in modo acritico, ma che vi sia da sprone, che vi possa suggerire anche correzioni che migliorino il vostro operato e quello dei vostri assessori. Nelle liste elettorali abbiamo l’obbligo di inserire le quote rosa, introduciamo anche le quote dei competenti. Prima di proseguire il vostro cammino verso le elezioni informatevi bene sulle potenzialità amministrative della città, sui conti, sui debiti, sulle cause civili in corso e sulle cifre da pagare in caso di condanna. Non scusate più il vostro operato scaricando le colpe sulle vecchie amministrazioni. La città è questa e chi accetta di amministrarla se ne assumerà gli oneri e gli onori. Cari candidati sindaci la città di Paternò, in questa fase storica, ha bisogno di “Uomini Politici” non solo di “politici”, siate quindi degni delle aspettative e non deludete ancora.

Consolato Cavallaro, Paternò

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