Come difendersi da "Blue Whale", il gioco dell'orrore

Il “gioco del suicidio”, ecco cos’è Blue Whale“, il terribile fenomeno finito all’attenzione dei media dopo un recente servizio de “Le Iene”. Come difendersi? Lo spiega sull’homepage del proprio sito la Polizia postale e delle comunicazioni, impegnata a coordinare “gli interventi attivati a seguito delle numerose segnalazioni pervenute“, al fine di “individuare la presenza di eventuali soggetti che si dedicano ad indurre minorenni ad atti di autolesionismo ed al suicidio attraverso l’uso di canali social e app”. L’obiettivo è di intercettare fenomeni di emulazione nei quali pericolosamente possono incorrere i più giovani in rete in preda alle mode del momento o guidati da un’improvvida fragilità magari condivisa con un gruppo di coetanei.
I genitori dovrebbero aumentate il dialogo sui temi della sicurezza in rete; parlare con i ragazzi di quello che i media dicono e cercare di far esprimere loro un’opinione su questo fenomeno, prestare attenzione a cambiamenti repentini di rendimento scolastico, socializzazione, ritmo sonno veglia: alcuni passi prevedono di autoinfliggersi ferite, di svegliarsi alle 4,20 del mattino per vedere video horror, ascoltare musica triste, qualora si sospettasse la frequentazione di spazi web sulla Balena Blu occorre parlarne con i propri ragazzi, ma senza esprimere giudizi, senza drammatizzare né sminuire: può capitare che quello che agli adulti sembra ‘roba da ragazzi’ per i ragazzi sia determinante; se un figlio/a racconta che c’è un compagno/a che partecipa alla sfida Balena Blu, non esitare a comunicarlo ai genitori del ragazzo o alla scuola; se non si è in grado di identificare con certezza il ragazzo/a in pericolo è bene recarsi presso un ufficio di Polizia.
Inoltre, per tutti i ragazzi occorre specificare che nessuna sfida con uno sconosciuto può mettere in discussione il valore della tua vita; segnala chi cerca di indurti a farti del male, a compiere autolesionismo, ad uccidere animali, a rinunciare alla vita su www.commissariatodips.it; ricorda che anche se ti sei lasciato convincere a compiere alcuni passi della pratica Blue Whale non sei obbligato a proseguire: parlane con qualcuno, chiedi aiuto, chi ti chiede ulteriori prove cerca solo di dimostrare che ha potere su di te, se conosci un coetaneo che dice di essere una ‘Balena Blu’ o una ‘Blue Whale’ parlane con un adulto: potrebbe essere vittima di una manipolazione psicologica e il tuo aiuto potrebbe farlo uscire dalla solitudine e dalla sofferenza; se qualcuno ti ha detto di essere un ‘curatore’ per la sfida Blue Whale sappi che potrebbe averlo proposto ad altri bambini e ragazzi: parlane con qualcuno di cui ti fidi e segnala subito chi cerca di manipolare e indurre dolore e sofferenza ai più piccoli a wwww.commissariatodips.it; se sei stato aggiunto a gruppi Whatsapp, Facebook, Istagram, Twitter o altri social che parlano delle azioni della Balena Blu-Blue Whale parlane con i tuoi genitori o segnalalo subito su www.commissariatodips.it.

 
 

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