Come tornare a scuola in sicurezza

Come tornare a scuola in sicurezza

Non c’è ancora alcuna garanzia su tutto quello che ruota intorno alla sicurezza scuola. “Una situazione che appare poco chiara e in alcuni momenti quasi fuori controllo -così come reputa il presidente del Sindacato Nazionale Orizzonte Docenti (SINOD), Antonino Ballarino- dimostrato anche dai presidenti di quelle Regioni che hanno deciso di procrastinare a fine gennaio il rientro a scuola di quel 50 per cento degli studenti delle superiori. E questo vuol dire mettere una scuola in sicurezza’? La scuola si fa in presenza. La scuola è socialità. La scuola vuol dire stare assieme… Insegna a vivere. Ricordo che il problema sono i contagi fuori la scuola e non a scuola!

E la soluzione per tornare presto alla normalità e rivedere tutti in classe c’è! Ed è semplice: raddoppiare i Docenti da impiegare, ricorrendo a tutti coloro i quali sono nelle graduatorie e a quelli che chiedono la ‘messa a disposizione’. Garantendo la loro presenza a scuola, durante l’arco di tutta la giornata, una parte di studenti farà lezione la mattina e un’altra parte la farà nel pomeriggio. Per esempio: una classe di venti alunni può essere divisa in due: dieci studenti andranno a scuola la mattina e dieci studenti frequenteranno il turno pomeridiano (ovvero quel 50 per cento di studenti che adesso è costretto a stare a casa, senza magari far nulla). Secondo me, questa è la via più breve per fare tornare tutti a scuola e fargli recuperare l’anno scolastico. Ancora si fa in tempo. Ritengo che prorogare il loro rientro a scuola sarà utile solo se nel frattempo si lavorerà per creare quegli standard di sicurezza tali da garantire la ripresa delle lezioni senza correre rischi, adottando le opportune misure… Come mai in alcuni Stati stanno già vaccinando gli studenti e in Italia, ancora no? Ultima cosa: Docenti, Dirigenti scolastici e personale Ata vanno vaccinati subito per ridurre il rischio contagio, per evitare l’interruzione delle attività scolastiche e per rendere ulteriormente sicuro il mondo della scuola.”

Per il presidente Ballarino, fra le altre cose da fare c’è pure quella di “raddoppiare i mezzi di trasporto, riducendo così il rischio contagio. Ma considerato che a quanto pare non è possibile farlo in tutte le regioni e in tutte le città, questa è un’altra ragione per suddividere in due turni la frequenza scolastica in classe e sempre in sicurezza: la ripartizione dell’affluenza degli studenti in due turni, quello mattutino e quello pomeridiano, permetterebbe l’utilizzo dei mezzi di trasporto senza sovraffollamenti pericolosi e senza più dover ricorrere al loro raddoppio. E visto come stanno andando le cose, mi pare che sia arrivato pure il momento di pensare a come poter concludere al meglio questo anno scolastico. Si parla di prolungamento in estate, ma l’Azzolina immagina gli studenti in classe, in piena estate, con un caldo torrido e soffocante, a causa delle ben note temperatura alte?”
Intervenendo su scioperi e sit in di studenti e genitori che protestano per“una scuola che deve essere al centro dell’attenzione e non l’ultima ruota del carro” e che “deve rimanere aperta in sicurezza”, il presidente del Sindacato Nazionale Orizzonte Docenti sostiene che “non serve parlare di riaprire la scuola, se dopo dieci giorni si richiude di nuovo. Se negozi e attività commerciali restano aperti e le scuole sono chiuse, come si può dare la colpa dei contagi alla scuola, indicandola come una possibile fonte di trasmissione del virus, quando si sa che sono gli assembramenti al di fuori di essa ad aver procurato l’incremento dei casi? Si parla che circa l’80 per cento dei contagi sono avvenuti in famiglia, a causa del fatto che soprattutto i giovani portano a casa il virus contratto fuori, mettendo a repentaglio la salute di quei famigliari anziani conviventi.”
Infine, in merito alla “inopportuna” crisi di governo il presidente nazionale del Sinod, Antonino Ballarino. dichiara: “Mi sembra assurdo che sia stata creata nel bel mezzo di una sfida pandemica, quando occorre invece che ci sia una forte coesione nel nostro Paese, per lottare tutti uniti contro la pandemia. Eppure uno sparuto gruppo di politici sta mettendo in crisi non solo i nostri governanti in un momento così delicato, ma anche la nostra credibilità in campo europeo e internazionale. Nessuno ci toglierà sicuramente i 209 miliardi di euro tanto decantati. Ma è chiaro che i nostri rappresentanti in Europa non saranno presi sul serio. Ciò per soddisfare, forse, le manie di grandezza di qualcuno, anziché garantire il pieno compimento del processo democratico, anche se c’è una pandemia.”

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