Pubblichiamo la lettera di commiato rivolta alla comunità catanese dal prefetto Claudio Sammartino.
Fra qualche giorno, per raggiunti limiti di età, lascerò il servizio attivo da Prefetto della Città e del territorio catanese che ho avuto l’onore e il privilegio di servire in questi ultimi due anni. Ho avuto una vita professionale intensa e avvincente, contrassegnata da un impegno senza tregua in diversi quadranti territoriali del nostro Paese – dalla Sicilia alla Liguria e all’Umbria, dalla Puglia alla Calabria – alcuni dei quali segnati da problematiche decisive, e talora annose, per la convivenza civile.
Con l’importante contributo dei dirigenti e dei dipendenti della Prefettura, ho cercato di servire le cittadine, i cittadini, le Istituzioni e gli Organismi di quest’area metropolitana, realtà complessa e ricca di chiaroscuri. Degrado e fragilità ancora da risanare, problematiche e criticità da risolvere, ulteriormente aggravati dalla crisi economica e dagli effetti dell’attuale emergenza epidemiologica, si sono sempre accompagnati ai caratteri di vivacità, di creatività e di indomita capacità di intraprendenza, espressione delle migliori risorse e potenzialità della popolazione etnea.
Non hanno mai avuto flessione la tensione strategica e l’attività operativa indirizzate alla tutela della sicurezza dei cittadini e del territorio, urbano e anche rurale, nonché alla prevenzione e al contrasto delle molteplici forme di illegalità, della criminalità comune e di quella organizzata e mafiosa, soprattutto nell’attuale situazione emergenziale, fronteggiando eventuali tentativi di inquinamento e condizionamento del tessuto produttivo, sociale e istituzionale di queste zone. E ciò nell’ottica di assicurare ad ogni cittadino il godimento dei diritti di libertà, di garantire agli amministratori e agli Enti locali di svolgere i propri compiti liberi da eventuali condizionamenti mafiosi e di poter contare su attività economiche e produttive sane e dedite alla realizzazione dello sviluppo e del benessere.
Con impegno e dedizione, ho voluto restituire a questa terra un po’ di quello che, negli anni della gioventù, mi ha donato e insegnato attraverso la sua cultura, la religiosità, la passione per la vita che trovano espressione anche nell’arguta ironia dei suoi abitanti e nella loro incessante volontà di rialzarsi e di ricominciare soprattutto nei momenti più drammatici della storia di questa società. Questi anni di attività, quasi sempre nelle Prefetture, sono passati velocemente!
Ritenendo che i pubblici impiegati “sono al servizio esclusivo della Nazione”, come ricorda l’art. 98 Cost., ho cercato di servire lealmente i cittadini, le Istituzioni e le componenti del variegato prisma della società. E ciò con il costante intendimento di fare quel che si reputa più giusto, e non solo quello che potrebbe apparire più conveniente e nella convinzione della permanente e sempre rinnovata “utilità” della funzione prefettizia per il perseguimento del bene comune. Ho mantenuto, negli anni, il giovanile entusiasmo dei primi tempi e l’umile disciplina del “servire” – e di farlo “con onore” come richiede l’art. 54 Cost. – accompagnati dalla sempre più matura convinzione e dal sincero orgoglio di appartenere ad un’importante Amministrazione che continua a costituire un imprescindibile punto di riferimento per i diritti dei cittadini, per la democrazia e per la sicurezza delle nostre Comunità.
Negli ultimi anni abbiamo vissuto e affrontato assieme criticità sociali e situazioni di emergenza impreviste, soprattutto nel recente periodo a causa degli effetti della pandemia che continua a mettere alla prova le persone, le famiglie e il tessuto sociale e produttivo di queste zone. Specialmente in tali momenti, a qualunque condizione si appartenga e secondo le rispettive possibilità, ognuno può e deve contribuire a costruire, a creare condizioni migliori e più efficaci di solidarietà e collaborazione al fine di realizzare iniziative e interventi orientati al bene comune, soprattutto nei confronti dei più deboli, degli emarginati, di coloro che sono più esposti alle varie forme di devianza come i nostri giovani, a favore di chi non ha ancora o ha perso il posto di lavoro, degli operatori economici e delle imprese in crisi.
Ringrazio le Autorità civili, gli Amministratori locali e i Dirigenti di uffici pubblici che hanno fattivamente cooperato per affrontare assieme e rinvenire soluzioni per le problematiche e criticità della popolazione etnea.Particolare riconoscenza ai Parlamentari nazionali e regionali e alle Autorità politiche per la loro costante attività a favore della cittadinanza. Ho molto apprezzato il senso di responsabilità delle Organizzazioni dei lavoratori, degli imprenditori e delle categorie produttive che hanno testimoniato il loro fattivo e appassionato impegno, soprattutto nelle circostanze più complesse e decisive. Continuo a ritenere insostituibile e fondamentale il ruolo svolto dai giornalisti e dagli operatori dell’informazione per il puntuale contributo di idee e punti di vista, sempre assai utili ai decisori istituzionali e sociali.Prezioso è stato, altresì, l’impegno delle Forze dell’Ordine e militari, del personale sanitario, scolastico e di quello dei servizi commerciali, di pubblica utilità ed essenziali, specialmente nelle attuali circostanze emergenziali.
A tutti esprimo sentita riconoscenza.
Sono, altresì, grato a coloro che, semplici cittadini, Rappresentanti istituzionali, della Magistratura ed esponenti della società civile e di Organismi, del mondo delle professioni, della cultura e dell’economia, sono stati per me d’esempio e d’insegnamento per le loro attitudini ed il coraggio ma soprattutto per la dedizione umana e professionale al bene comune. Sincera gratitudine ai Vescovi e alle Autorità ecclesiali per il sempre importante e illuminante insegnamento. Significativa è stata la collaborazione con le reti diocesane e parrocchiali, le Associazioni di Volontariato e del Terzo Settore nelle iniziative di impegno sociale in tutto il territorio etneo con particolare riguardo ai quartieri più “a rischio” ed alle situazioni di fragilità e criticità personali, sociali ed economiche.
Sentito apprezzamento, e non per ultimi, ai Responsabili delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e delle altre componenti dell’Amministrazione dell’Interno, che, nel loro avvicendarsi, sono stati leali e competenti “compagni di viaggio” in un’azione di coordinamento volta a garantire sicurezza e prevenzione nelle Comunità assegnate alla nostra cura. Nell’impossibilità di farlo personalmente, con queste righe rivolgo a tutti il più sincero, beneaugurante e cordiale saluto con la convinta consapevolezza che in questa straordinaria terra etnea non sarà mai vano o infruttuoso ogni impegno e tentativo di renderla ancora più bella, accogliente ed all’altezza della sua grande storia e tradizione.