Cooperative e artigiani contro il Governo regionale

 

 

 

PALERMO – “Spiace dover constatare che lo schema di regolamento IRCA approvato dalla Giunta di Governo non ha fin qui recepito la gran parte delle proposte avanzate congiuntamente dalle Associazioni artigiane e cooperative in merito al modello di funzionamento del nuovo istituto che dovrà nascere dal processo di aggregazione tra IRCAC e CRIAS. Questo nuovo soggetto, nato per contenere i costi gestionali e rafforzare la capacità di risposta ad artigiani e cooperative in materia di credito agevolato, nella delicata fase di recessione economica e di stretta dei mercati, necessita infatti, per raggiungere i suoi obiettivi, di un modello di gestione funzionale e capace di intercettare le esigenze e le istanze delle imprese.
In tal senso il regolamento dovrà garantire, al di la degli aspetti squisitamente tecnici, efficacia e capacità di relazione con il sistema artigiano e cooperativo. Attendiamo quindi che si avvii adesso il confronto, augurandoci che le scelte definitive che verranno adottate possano risultare improntate a questi obiettivi guardando anche alle esperienze positive ed ai dati che da esse emergono. Per conto nostro ci confronteremo con spirito costruttivo con il Governo e le Commissioni Parlamentari, come prevede la stessa legge istitutiva dell’IRCA, augurandoci che in tempi brevi possa elaborarsi il testo definitivo per dare risposta alle esigenze delle imprese artigiane e cooperative siciliane”.

Il documento è firmato da: CASA SICILIA, CLAAI SICILIA , CONFARTIGIANATO SICILIA, CONFCOOPERATIVE SICILIA, CNA SICILIA, LEGACOOP SICILIA.

Il governo Musumeci, infatti,  ha dato il via libera al regolamento dell’Irca, il nuovo soggetto che prenderà il posto di Ircac e Crias, i due enti che gestiscono le agevolazioni finanziarie in favore delle imprese artigiane e cooperative. “Abbiamo messo in campo – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – una riforma del settore attesa da troppi anni che mira a concentrare e razionalizzare le risorse. Adesso con il regolamento dell’Irca si compie un passo decisivo per mettere al più presto in funzione questo moderno e importante strumento per lo sviluppo delle imprese artigiane e cooperative”.
Il testo, frutto del lavoro degli assessorati alle Attività produttive e all’Economia e del confronto con le organizzazioni degli artigiani e delle cooperative, prevede nel Cda una componente in rappresentanza delle categorie produttive interessate e delinea un assetto organizzativo che mira ad agevolare i processi di unificazione di Ircac e Crias definendo due divisioni in corrispondenza dei settori di attività dei due istituti.
Soddisfatto l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano. “Stiamo mettendo a disposizione degli imprenditori – sottolinea – risorse e strumenti che nelle nostre intenzioni serviranno a ridare vigore e vitalità al tessuto economico dell’Isola e a renderlo estremamente competitivo. Da questo punto di vista una moderna politica per il credito in Sicilia era assolutamente necessaria e non più rinviabile”.
“La bozza di regolamento sull’Irca – aggiunge l’assessore all’Economia Gaetano Armao – costituisce il passaggio alla fase attuativa della concentrazione tra Ircac e Crias, il cui obiettivo è la semplificazione delle istituzioni finanziarie e la razionalizzazione del credito agevolato in favore delle imprese. Il progetto consentirà più capacità di far credito, meno costi strutturali e più innovazione. La razionalizzazione elimina un’anomalia siciliana (tre enti) e si colloca nel più ampio contesto della riqualificazione del credito in favore delle imprese siciliane. Chiusa questa fase occorre andare più avanti e già siamo al lavoro”. Sullo schema di regolamento apprezzato dalla giunta saranno acquisiti i pareri delle Commissioni Attività produttive e Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana e le eventuali osservazioni delle associazioni di categoria dei settori economici interessati; l’iter regolamentare verrà completato con l’emanazione del decreto presidenziale, dopo l’acquisizione dei previsti pareri obbligatori dell’ufficio legislativo e legale e del Consiglio di giustizia amministrativa.

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