Coronavirus, 100 milioni dalla regione dopo l'appello di Sammartino

Coronavirus, 100 milioni dalla regione dopo l'appello di Sammartino

“Il Presidente Nello Musumeci ha annunciato che la Regione Siciliana metterà in campo 100 milioni di euro per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. Apprezzo che oggi il governo abbia affrontato, così come da me richiesto, il problema. Adesso si faccia in fretta dando ai Comuni tutti gli strumenti per erogare i buoni spesa”, è quanto dichiarato dall’onorevole Sammartino dopo l’appello lanciato al presidente della regione.

Ieri infatti, il deputato catanese Luca Sammartino, aveva scritto al presidente della regione Nello Musumeci e subito dopo fatto girare sui social un’appello affinché la regione provvedesse a immettere immediatamente risorse utilizzando i comuni come enti erogatori, al fine di intervenire subito per stemperare disagi sociali che in questi giorni si sono registrate in varie città siciliane.

Di oggi la notizia che il presidente della regione ha messo a disposizione 100 milioni di euro che serviranno ai comuni per elargire buoni spesa a quei nuclei familiari in evidente stato di difficoltà.

Di seguito l’appello del deputato di Italia Viva Luca Sammartino al presidente della regione.

Egregio Presidente,
nell’ambito della situazione di emergenza in corso, si sta determinando come sempre più attuale e drammatica la condizione di molte famiglie, per le quali l’indigenza non è più un semplice “rischio” ma sta per divenire una concreta, terribile realtà.
In aggiunta, infatti, alle situazioni di disagio preesistenti (per le quali esistono alcuni interventi già disposti, di cui bisogna ovviamente assicurare la continuità ed il rafforzamento), l’allarme è per tutti quegli altri casi di “nuova povertà”: persone che, prima dell’emergenza, disponevano di un qualche mezzo di sussistenza ma che oggi se ne ritrovano del tutto prive.
In tal senso sono a sottoporLe una proposta d’intervento che, tenuto conto dell’estrema urgenza di fornire nell’immediato una risposta, anche a tutela dell’ordine pubblico, potrebbe essere da Ella promossa in via straordinaria, nelle more che possano definirsi a livello statale e regionale (con la necessaria provvista finanziaria, anche a valere su risorse extraregionali) misure di maggiore impatto e più ampia portata.
In particolare, nell’ambito delle prerogative statutarie e delle facoltà connesse alla fase emergenziale, la Regione potrebbe – anche in accordo con tutti i livelli istituzionali – utilizzare una quota parte delle risorse messe a disposizione della Protezione civile per la crisi in atto, nonché ogni economia di risorse proprie già disponibile, le somme ulteriori che potranno essere allocate in sede di Bilancio e legge di stabilità, quelle eventualmente trasferite allo scopo dallo Stato e quelle provenienti da contribuzioni di soggetti privati, attivare un fondo finalizzato
all’erogazione – per tramite dei Comuni individuati quali “enti attuatori” – di un “buono spesa”, destinato a quei nuclei familiari in difficoltà che non beneficino già di altri redditi fissi o altri strumenti di sostegno.
Con un meccanismo amministrativo rapido, ricorrendo ad ogni strumento di semplificazione e velocizzazione delle procedure, i Comuni potrebbero, entro i limiti di spesa assegnati, erogare tali buoni a richiesta dei soggetti che presentino i requisiti richiesti, permettendo l’accesso ai consumi essenziali (prodotti alimentari e per l’igiene personale e domestica), anche per importi e periodi di tempo limitati, in attesa – come detto – che possano essere attivati interventi di più ampia portata che richiedono, giocoforza, una più complessa definizione e risorse finanziarie
ben maggiori.

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