Momenti di tensione e proteste ieri sera al carcere “Antonio Lorusso”, nella borgata di Pagliarelli a Palermo. Circa trecento detenuti hanno protestato per paura del coronavirus, in cella sia per la sospensione dei colloqui nell’area dove si trovano i carcerati di media sicurezza, misura che fa parte del decreto firmato da Giuseppe Conte.
I detenuti hanno bruciato lenzuoli, cuscini, pezzi di carta e poi hanno lanciato tutto attraverso le grate delle celle verso l’esterno. Alcuni, per catturare l’attenzione, hanno anche battuto sulle grate. Scene che sono state colta anche all’esterno, mandando in tilt il traffico in viale Regione. Molti automobilisti, infatti, si sono fermati a osservare, attraverso le finestre in lontananza, quel che accadeva dentro il carcere. Ma non solo, anche un gruppo di familiari dei detenuti si è radunato davanti al carcere associandosi alla protesta che andava in scena nelle celle. Sul posto sono intervenute le volanti delle forze dell’ordine, la polizia e i vigili del fuoco. La direzione del carcere ha cercato il dialogo con i detenuti e a notte fonda la protesta è rientrata. Stamattina, a scopo preventivo, alla circonvallazione nei pressi del penitenziario, sono presenti personale e mezzi della polizia di stato, ma al momento non risulta nessuna
Ma il coronavirus turba e crea caos anche nel resto d’Italia. Tre detenuti nelle scorse ore sono morti nel corso della rivolta scoppiata nel pomeriggio al carcere di Modena. Altri due si trovano in rianimazione: sono in corso indagini sull’accaduto. Non si escludono anche scontri tra gli stessi detenuti del penitenziario, in parte non d’accordo con la protesta in atto forse temendone le conseguenze. Le rivolte sono nate per la paura di quel che sta succedendo fuori. Si teme il contagio da coronavirus, limitazioni ai contatti con i propri cari. E la paura, quando non puoi fare nulla, si trasforma in rabbia, protesta. In qualche caso rivolta.
Durissima la protesta di Pavia, poi rientrata in tarda serata. I detenuti in rivolta hanno preso in ostaggio due agenti di polizia penitenziaria, nella casa circondariale di Torre del Gallo. I detenuti hanno rubato le chiavi delle celle agli agenti e hanno liberato decine carcerati. Lo si apprende dai sindacati Uilpa e Sappe, che parlano di “devastazione” con i detenuti che si stanno picchiando tra di loro. Sarebbero in arrivo da San Vittore e Opera, secondo le stesse fonti, agenti di rinforzo. I due agenti sarebbero anche stati picchiati violentemente. La rivolta è iniziata verso le 19.30-20 ed è nata, come a Modena, per il divieto delle visite dei parenti a causa delle norme di contenimento del coronavirus. E’ stato riferito che i detenuti starebbero cavalcando quest’onda per ottenere misure alternative speciali. Dal carcere di San Vittore e Opera sono stati mandati agenti di rinforzo per sedare la sommossa dei circa 400 detenuti.